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Confidi, in Sicilia migliora la situazione: meno perdite

PALERMO. Il sistema dei Confidi in Sicilia soffre ancora ma inizia a intravedere la luce in fondo al tunnel. Centocinquanta tra consorzi fidi siciliani e banche si sono incontrati oggi a Palazzo Branciforte a Palermo per il ConfidiDay.

L’iniziativa è organizzata da Raffaele Mazzeo Studio e da Assoconfidi Sicilia, l’associazione che riunisce 18 consorzi fidi siciliani. In un momento di crisi economica e di nuove regole per i confidi che saranno divisi in due albi che separerà quelli con maggiore forza economica da quelli più piccoli si cercano risposte e certezze.

Così oggi i confidi chiedono alle banche, alla luce della nuova normativa, come si dovranno relazionare con gli istituti bancari e viceversa.

Lo scopo è quello di migliorare le prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti bancari.Altra notizia positiva è l’accordo in via di definizione tra Assoconfidi Sicilia e Irfis Fin Sicilia, società finanziaria di cui è azionista unico la Regione Siciliana. “L’intesa – spiega Vito Rinaudo, presidente di Assoconfidi Sicilia (nell'intervista video) - prevede che i 18 confidi aderenti ad Assoconfidi Sicilia possano proporre i prodotti dell’Irfis alle aziende associate. In questo modo l’Irfis che ha due sole sedi, a Palermo e a Catania, potrà indirettamente estendere la sua presenza a tutto il territorio regionale, assumendo una capillarità che finora le è mancata”.

Anche l’analista del settore finanziario Raffaele Mazzeo precisa riguardo all’accordo: “L’accordo L’Irfis ha enormi potenzialità e dà prodotti di alta finanza alle imprese che spesso però non riescono a fruirne in Sicilia per un gap comunicativo verrebbe così colmato”.

I consorzi fidi siciliani svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti bancari, anche nel 2015 hanno registrato perdite nel complesso, ma la situazione è nettamente migliorata rispetto all’anno precedente. In particolare, nel 2014 la perdita del sistema era stata di 11,2 milioni di euro, mentre nel 2015 il dato è ancora negativo ma per 4,2 milioni di euro. Inoltre, nel 2014 tutti i confidi erano in perdita, nel 2015 due confidi passano da perdite a utili. Sono i dati che emergono dalla Survey sui Confidi che è stato presentato nel corso del ConfidiDay.

Dal report emerge che l’anno scorso il sistema ha visto ridursi del 10,5% lo stock garanzie ma contemporaneamente sono aumentate le coperture del rischio di credito; il patrimonio netto ha “miracolosamente” retto riducendosi di appena il 4,2%. Anche la liquidità ha tenuto riducendosi solo del 2,9%. “Insomma – spiega Mazzeo che ha realizzato la Survey - il mantenimento delle risorse in un momento così difficile e con la situazione in cui si trovano le banche fa pensare che forse una cura è possibile”.

Immagini di Marcella Chirchio

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