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Il Fai compie 45 anni, il presidente: "Con il virus siamo in difficoltà, ma con coraggio ripartiremo"

Fu Elena Croce, figlia del grande filosofo Benedetto, che spinse l’amica Giulia Maria Mozzoni Crespi a impegnarsi per creare in Italia una fondazione sulla falsariga del National Trust britannico, il quale, fondato nel 1895, lavora ancora oggi per preservare e proteggere non solo monumenti dell’uomo ma anche della natura di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. L’idea divenne realtà grazie all’entusiasmo e il sostegno di Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli: fu con loro che Giulia Maria Mozzoni Crespi lunedì 28 aprile 1975 firmò l’atto costitutivo e lo statuto del FAI – Fondo Ambiente Italiano: una dichiarazione d’intenti di persone decise a fare qualcosa di concreto per il nostro Paese.

Nel 1993 vengono aperte per la prima volta le porte di 90 luoghi in 32 città. Nasce così un evento chiave del FAI, Le Giornate di Primavera, che dopo 25 edizioni conterà 10.000.000 visitatori e coinvolgerà 123.000 volontari. Nel 2003 invece gli italiani sono chiamati a esprimersi sui luoghi che hanno più a cuore e che vorrebbero salvare votandoli al censimento I Luoghi del Cuore. La prima edizione conta 24.200 voti. Nel 2016 diventeranno oltre 1 milione e 500.000. Alla presidenza c’è il Professor Andrea Carandini, archeologo italiano, già Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali dal 2009 al 2012. Oggi gli iscritti sono 213.000, una comunità di amanti della storia, dell’arte e del paesaggio del nostro Paese.

Dopo 45, intensi, lunghi anni da quell’incontro con Elena Croce, l’augurio e l’esortazione del Presidente Onorario Giulia Maria Crespi: «Il FAI è sbocciato quasi miracolosamente. In tanti predicevano che non sarebbe durato. Invece il FAI si è evoluto, è durato anche grazie alle sue coraggiose delegazioni, ai suoi volontari, ai suoi consiglieri, e a tutti quelli che credevano in questa Fondazione. E ora il FAI sta diventando un esempio concreto di come noi possiamo combattere il degrado di questa Terra come il Coronavirus ci ha segnalato. Perciò coraggio! Rendiamo il FAI sempre più autorevole e potente, affinché non soltanto noi, ma le future generazioni possano godere dell’Italia che è il più bel Paese del mondo.»

Queste le parole del Presidente Andrea Carandini: «Oggi il FAI compie 45 anni. Ha aiutato a conservare la Repubblica come “il Paese più bello del mondo”. Questo è anche il titolo del libro di Alberto Saibene che narra la storia della Fondazione in questo mezzo secolo. Oggi con il virus siamo in notevole difficoltà, ma con coraggio riapriremo presto sia i Beni che le attività. Stiamo lavorando alacremente per permettere di ritrovarci in sicurezza. Siamo pronti a “fare”, a ripartire per prenderci cura del Paese che amiamo. Evviva il FAI che si rinnova!»

In Sicilia

Per quanto riguarda la Sicilia, il FAI è presente sull’Isola dal 1997. Oggi ha 9 delegazioni, coincidenti con i capoluoghi di Provincia, 12 Gruppi FAI e 5 Gruppi Giovani. I Beni del FAI in Sicilia sono: il Giardino della Kolymbetra, in concessione dal 1999, il Giardino Pantesco, donato da Donnafugata, Piano delle Roselle a Levanzo e Cala Junco a Panarea.

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