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J-Ax sul palco, festa per i 25 anni di carriera tra emozioni e revival

Il videoclip del nuovo brano "Tutto sua madre"

"Sono tornato, motherfuckers". C'è emozione, ma anche grinta e voglia di ripartire nel modo in cui J-Ax ha accolto i 3100 del Fabrique di Milano alla prima di dieci date per festeggiare 25 anni di carriera. Su un palco a forma di X il rapper milanese cerca un contatto con il pubblico, dopo due anni di live nelle arene: "Ho fatto San Siro, ma questo è il migliore concerto della mia vita - dice -. Per la prima volta in 25 anni, ieri sera non ho chiuso occhio".

Stando alle cifre degli organizzatori, le presenze nelle 10 date sold out equivalgono a 3 palasport, ma la dimensione raccolta e rovente del club è ideale perché il cammino a ritroso di J-Ax e dei presenti sia veramente condiviso: anche a questo servono i montaggi che punteggiano lo show, immagini da un
quarto di secolo di musica, tv, cinema, politica e cronaca.

La partenza è affidata a due medley, tra 'Rap n' Roll', 'Ribelle e basta', 'L'uomo col cappello' e 'Vecchia
scuola', canzoni che fanno da biglietto da visita di uno stile e della band che conta tra gli altri Paolo Jannacci a tastiere e fisarmonica e l'immancabile Space One. Il pubblico intergenerazionale non perde una strofa, ma i cori si alzano di più per 'Non è un film', a sottolineare quell'emozione che condiziona l'intera serata, sul palco e in platea. Paola Turci, che arriva per 'Fuck You', è la prima degli ospiti di questa maratona live (Max Pezzali e Nina Zilli sono attesi nei prossimi giorni), mentre Guido Style, già spalla canora di tanti dischi e tour, torna per un'altra iniezione di rock da 'Deca Dance' a 'Immorale'. Lo show si avvicina sempre più al presente: prima con 'Il bello d'esser brutti' e 'Uno di quei giorni', quindi con un medley di hit dal sodalizio con Fedez, mai menzionato nella serata. Sempre sulla scia dei successi, 'Spirale ovale' e 'Domani smetto', si torna nell'era Articolo 31, prologo ideale per la tanto attesa 'reunion' con DJ Jad: da una nube di fumo sul soppalco si alza una console con il logo del duo e, sulle note di 'Un urlo', emergono i due amici ritrovati.

Per l'occasione Ax abbandona l'abito formale del primo atto per rivestire i panni larghi del rapper vecchia scuola, mentre ai piatti Jad mixa 'Non c'è rimedio', 'La fidanzata', 'Latin lover' fino al profetico '2030'. Quindi, è il turno delle hit più popolari: 'Tranqui Funky', 'Domani', 'Il funkytarro', 'La mia ragazza mena', 'L'italiano medio', tutte accolte da boati.

"Ai tempi ci davano dei venduti, ma il tempo non perdona, e ora quelli che riempivano le copertine non se li ricorda più nessuno", dice Ax. Dopo il duetto con il fratello Grido 'Due su due', arriva 'Ohi Maria': "Certe cose ora fa brutto cantarle, non si può essere zarri per sempre. Però quando vado in studio mi sento ancora il pischello di 21 anni". Dopo 50 minuti di revival, l'epilogo tocca le rime più personali: prima 'Intro', quindi, dopo una dose di cori per 'Maria Salvador' con Il Cile, la recente 'Tutto tua madre'. Così, con gli occhi lucidi il rapper si congeda, pronto a replicare la festa fino all'11 novembre.

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