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Il ritorno di Dolcenera: mi ispiro a Ghandi e Pasolini - Video

MILANO. Tra i suoni elettronici, la canzone d'autore e le contaminazioni con suoni primitivi dal sapore africano e orientale, esce il nuovo album di Dolcenera, 'Le stelle non tremano'.

Il lavoro da studio arriva a tre a anni dal precedente 'Evoluzione della specie' e la data di pubblicazione è stata scelta da Dolcenera per un motivo preciso. «A tre quarti della lavorazione delle canzoni - spiega la cantante - mi sono accorta che tutte trattavano, anche in modo diverso, il tema della paura del futuro. L'11 settembre è una data diventata simbolo della paura, ma lo stesso giorno era stato scelto nel 1906 da Gandhi per 'Satyagraha', il manifesto della lotta non violenta».

L'album, interamente scritto, arrangiato e prodotto dalla stessa artista per K6DN Records, contiene un totale di undici canzoni tra le quali anche 'Fantasticà, dedicata ad un amico scomparso che studiava ingegneria aerospaziale («oh lo sai che quando penso a te - recita il testo - le stelle no non tremano ma brillano di più») e che ha ispirato il titolo del lavoro al completo.

Dolcenera si è ispirata anche a Kant, Platone, Gandhi, così come a Pasolini e Monicelli. «Ci sono canzoni nelle quali parlo di aspettative per il futuro e che arrivano dopo quelle in cui ho urlato la mia rabbia. Pasolini e Monicelli dicevano una cosa uguale e cioè che la speranza è qualcosa di passivo, per la quale ti trovi ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa. È invece il sogno che ti spinge ad agire e magari a migliorare le cose».

In scaletta, nell'album, ci sono anche 'Immenso', 'Figli del caos' e 'L'anima in una lacrima' che raccontano in modo diverso tra loro quello che oggi è una canzone per Dolcenera. «Sono una
persona ansiosa - spiega - e i cambiamenti non mi piacciono troppo. Cerco di sconfiggere questa paura con la voglia di sorprendermi e di non ripetere quello che ho già fatto prima. Mi
piace pensare che le mie canzoni siano fatte di elettronica ed anima».

Meticolosa e testarda, come si definisce, per le nuove canzoni, l'artista, oggi lontana dalla quasi ragazzina timida di 'Music farm', il format che di fatto è stato pioniere dei reality musicali, si è fatta influenzare anche dai suoni del mondo. In 'Figli del caos', scritta ed arrangiata ad Hong Kong, ad esempio, i suoni sono anche quelli delle chitarre cinesi e giapponesi che si innestano a chitarra elettriche e synth distorti.

«Durante il tour che partirà alla fine dell'anno - conclude Dolcenera - non potrò riprodurre dal vivo tutti i suoni dell'album perchè ci vorrebbe un'orchestra, ma cercherò di organizzarmi. Di sicuro non sarà un tour acustico, anche se un momento di sola voce e pianoforte ci sarà».

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