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L'incidente sulla Palermo-Sciacca: Agostino, Giancarlo e quel sogno di una vacanza a Malta

PALERMO. Alle 19.30 i residenti delle villette che costeggiano la fondovalle che da Palermo conduce a Sciacca hanno sentito un forte schianto. E subito dopo il rumore di lamiere accartocciate. Il bilancio tragico di ieri racconta di altre tre vite spezzate sulla statale 624 Palermo-Sciacca. Agostino Bufalo, 36 anni di San Giuseppe Jato, Giancarlo Spina, 21 anni di San Cipirello e il sessantatreenne Beraldo Angino originario di Castelllo di Godego, in provincia di Treviso. Quest'ultimo viaggiava, insieme alla moglie, a bordo di una Peugeot 307 grigia.

L'auto, per cause in corso di accertamento, si è scontrata contro la moto Suzuky su cui viaggiavano i due giovani della valle dello Jato. Agostino e Giancarlo stavano facendo ritorno da Camporeale, dove aver sbrigato alcune commissioni. A riconoscere Giancarlo, che era privo di documenti, è stato il fratello Nicola, arrivato sul posto insieme ad uno zio ed un cugino. In pochi minuti, infatti, la notizia dell'incidente è giunta in paese. Qualcuno aveva, infatti, identificato la moto di Bufalo. Il trentaseienne imbianchino che viveva in una palazzina di via Cavour con la madre casalinga e il padre pensionato. La famiglia Spina, invece, gestisce in paese una nota gelateria.

Giancarlo, in particolare, si occupa della vendita di prodotti surgelati. Il mese prossimo, insieme ad un gruppo di amici, aveva programmato un viaggio a Malta. Nei primi minuti dopo l'incidente, mentre le forze dell'ordine tentavano di identificare il suo corpo, il telefono cellulare, ormai mezzo rotto, squillava all'impazzata. A sciogliere ogni dubbio sulla sua identità è stato il fratello.

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