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L'arte di Guido Reni si prende la scena al Prado

Dalle fiamme di Notre-Dame a una delle principali sale espositive del museo del Prado. È l'inatteso percorso di 'Il trionfo di Giobbe', importante dipinto di Guido Reni (1575-1642) che, dopo aver rischiato grosso per il rogo del 2019 nella cattedrale parigina, fa ora parte di una nuova grande mostra temporanea sull'artista bolognese in apertura a Madrid. Da domani e fino al 9 luglio, i visitatori potranno contemplare in tutto 73 opere attribuite al pittore classicista, diverse delle quali prestate da musei italiani. "È un'esposizione magnifica e irripetibile", ha commentato Miguel Falomir, direttore del Prado. Secondo David García Cueto, curatore della mostra, 'Il trionfo di Giobbe' è appunto uno dei suoi motivi d'attrazione più seducenti. "Possiamo dire che è la sintesi perfetta dell'opera di Guido Reni", ha detto all'ANSA rispetto a questo quadro dipinto nel 1636. Inizialmente realizzato in favore della corporazione degli orefici di Bologna, l'opera è stata poi portata in Francia ai tempi di Napoleone, venendo poi esposta in una delle cappelle interne alla cattedrale di Notre-Dame. "Per fortuna, il terribile incendio che ha colpito la cattedrale alcuni anni fa non ha distrutto il quadro, ma l'ha solo annerito superficialmente, condizione reversibile grazie alla restaurazione messa in atto dal governo francese", ha spiegato García Cueto. Con il prestito del dipinto concesso dal ministero della Cultura transalpino, ha aggiunto, 'Il trionfo di Giobbe' torna quindi a disposizione del pubblico proprio in occasione della mostra di Madrid. Ma le opere del Reni particolarmente degne di nota tra quelle fatte confluire per questo atteso progetto espositivo — che riserva spazio anche ad alcune sculture del suo tempo — sono in realtà ben di più: c'è ad esempio 'l'Immacolata concezione' prestata dal Metropolitan di New York, un'opera considerata "imprescindibile" da García Cueto; oppure la 'Strage degli innocenti', celebre quadro custodito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e considerato un simbolo artistico della città felsinea. Il fatto che diverse delle opere esposte provengano da musei nostrani è uno degli aspetti messi in risalto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, recatosi a Madrid per assistere all'inaugurazione ufficiale dell'esposizione. "La mostra di Guido Reni al Prado è motivo di orgoglio per tutti gli italiani", ha commentato, "è un'esposizione che celebra giustamente il grande pittore bolognese, tra le massime espressioni del classicismo del Seicento, grazie anche ai prestiti di opere da diversi musei italiani". In aggiunta, il ministro ha definito "la collaborazione fra il sistema museale italiano e il museo Prado" come "un esempio virtuoso di circolazione europea delle opere". L'esposizione è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Bbva. Uno dei punti salienti è quello in cui sono state esposte, fianco a fianco, le due versioni conosciute del quadro di Reni 'Atalanta e Ippolito': da un lato, c'è quella arrivata a Madrid dal Museo di Capodimonte di Napoli, dall'altra, quella già abitualmente esposta al Prado e recentemente restaurata.

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