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34 tele e disegni celebrano Carlo Levi a Firenze

FIRENZE -  E' dedicata al soggiorno di Carlo Levi a Firenze (1941 - 1945), negli anni di guerra e dell'occupazione nazista fino alla lotta di Liberazione e alla ripresa della vita pubblica democratica, la mostra dal titolo 'Carlo Levi a Firenze. Un anno di vita sotterranea'.
    L'iniziativa, a Palazzo Medici Riccardi dal 9 febbraio al 19 marzo, mette in mostra 34 opere e disegni oltre a una riproduzione del telero Lucania '61. Il percorso museale propone le opere dipinte durante il confino ad Aliano, in provincia di Matera (1935-1936, Tonino, Dietro Grassano, La Strega e il bambino, La figlia scarmigliata della Strega), ma anche una galleria di ritratti che mettono in mostra la madre, gli amici e le donne amate. Tra queste la compagna del tempo, Paola Levi Olivetti, per la quale decise di trasferirsi a Firenze e Anna Maria Ichino, la partigiana generosa che lo accolse nel rifugio di Piazza Pitti. Per la prima volta sono esposti in una mostra di Carlo Levi anche due dei tre quadri, provenienti da una collezione privata, da lui realizzati per il suo amico scrittore Giuseppe Brancale e il suo romanzo Echi nella valle (1973). Qui Levi si autoritrae con una donna anziana prima della partenza dalla Lucania in cui era stato al confino.
    In mostra anche una riproduzione del celebre telero Lucania '61, commissionato all'artista da Mario Soldati per rappresentare la Basilicata nel padiglione della mostra delle Regioni a Torino in occasione delle celebrazioni per il centenario dell'Unità d'Italia, conservato nel museo nazionale di Matera. "Nel 2022 ricorrevano i 120 anni dalla nascita di Carlo Levi, una figura importante del mondo della cultura, dell'arte e dell'antifascismo italiano - dichiara Pino Mantovani, curatore della mostra -. Nel 2022 molte mostre sono state dedicate al pittore, scrittore, intellettuale. È molto importante che questo anno leviano si concluda raccogliendo i risultati delle nuove indagini. Dove questo poteva avvenire meglio che a Firenze? Che fu carissima a Levi, e fondamentale nella sua vicenda". (ANSA).
   

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