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La storia 'dimenticata' degli internati militari italiani

(ANSA) - LECCE, 20 GEN - Raccontare la storia dimenticata per quasi 50 anni dei 650 mila giovani soldati italiani che, dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, rifiutarono di arruolarsi nei reparti della Wehrmacht e della Repubblica Sociale Italiana e vennero caricati sui treni diretti in Germania. E' l'obiettivo della mostra 'Il treno degli internati militari - (IMI).
    L'altra resistenza (1943-1945)' visitabile da oggi fino al 25 aprile prossimo nel Museo Ferroviario di Lecce.
    L'esposizione, che arriva per la prima volta in Puglia, è allestita in un convoglio storico e svela attraverso un percorso di fotografie e pannelli descrittivi le varie fasi della storia degli 'Imi'. La visita si conclude all'interno di un carro ferroviario, analogo a quelli utilizzati per il trasferimento dei militari italiani e dove viene proiettato un documentario 'Vite di Imi', realizzato dall'Associazione Nazionale Reduci della Prigionia e dell'Internamento di Roma (Anrp).
    Viene stimato che gli internati militari pugliesi siano stati circa 30mila. I dati estratti dai registri Anrp hanno documentato finora la storia di 11.855 pugliesi. Di loro 8931 hanno fatto rientro, 2924 sono deceduti.
    "All'arrivo nei lager - si legge in una nota che racconta la vicenda dei 650mila militari - viene proposto loro di scegliere tra il ritorno in Italia (a condizione di aderire all'esercito della Repubblica Sociale Italiana) o l'internamento nei lager nazisti". "Vengono così segregati in Germania e in Polonia dove sono sottoposti - precisano nella nota - a ogni forma di violenza fisica e psicologica ma resistono, dando inizio a quell'incredibile e spontaneo movimento di ribellione militare di massa definito 'L'altra Resistenza' (A. Natta)". (ANSA).
   

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