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L'omaggio di Vanessa Beecroft alle donne in mostra a Palermo

PALERMO - "Lo sguardo del pubblico, l'interazione dialettica è l'essenza del mio lavoro e determina la mia analisi sulle mutazioni dell'arte". Così, nella sala del Trionfo della morte del palazzo Abatellis di Palermo, Vanessa Beecroft ha presentato alla stampa la sua installazione VB94 che l'8 dicembre sarà aperta al pubblico con una performance, che si svolgerà dalle 18 alle 21, per accompagnare le sculture inedite realizzate dall'artista e ispirate ai capolavori del Museo.
    In particolare, al busto di Eleonora d'Aragona di Francesco Laurana, all'Annunziata di Antonello da Messina, al Trionfo della morte e al Ritratto di giovinetto di Antonello Gagini.
    Quest'ultimo, molto efebico, è l'unica presenza maschile di cui si scorgono le tracce, perché l'opera, allestita a pianterreno nella sala delle sculture del XV e XVI secolo, e la performance sono dedicate alle donne, ai fantasmi lontani che hanno vissuto nel palazzo, alle suore della Pietà che l'hanno abitato fino alla II guerra mondiale e, soprattutto, a quelle di oggi. Le interpreti saranno, infatti, le donne di Palermo: aristocratiche, abitanti del centro storico, immigrate, che si muoveranno in reciproca corrispondenza e interpreteranno le suggestioni dello spazio e il senso delle collezioni della Galleria secondo l'artista. Alcune saranno distese col corpo dipinto, altre avvolte in veli bianchi, tutte si rispecchieranno nell'occhio dell'osservatore per creare una nuova idea di bellezza.
    "Ho idealizzato così tanto questo Museo", ha detto Beecroft.
    "L'ho visitato per la prima volta nel 1987 e mi è rimasto nel cuore per la semplicità e la stilizzazione delle sue opere. Nel mio studio di Los Angeles ho voluto ricreare a memoria queste mie suggestioni trasformando le donne dei nostri giorni in interpreti di questa perfezione".
    Non è la prima volta a Palermo dell'artista anglo-italiana, che nel 2008 aveva presentato allo Spasimo la performance VB62 ispirata alle sculture di Giacomo Serpotta. Stavolta, invece, presenta delle bellissime teste realizzate in materiali diversi che dialogano con le collezioni dell'Abatellis, come ne fossero un'estensione. L'azione, che si svolgerà domani accompagnata dalle musiche di Gustave Rudman, completerà il significato dell'intervento, che sarà ripreso per mantenerne la memoria.
    Il corpo, le tensioni fra nudità e abbigliamento, sono il campo di sperimentazione di questa artista di fama internazionale, le cui opere sono state presentate nei più importanti musei, che ricerca nel mutare delle cose l'abbattimento dei vincoli e la libertà individuale e collettiva, in altre parole l'essenza dell'uomo nel contesto in cui vive.
    Stamattina alla conferenza stampa erano presenti, fra gli altri, la nuova assessora ai Beni culturali della Regione Elvira Amata, la direttrice dell'Abatellis Evelina De Castro e Bernardo Tortorici di Raffadali che, con gli Amici dei Musei, ha sostenuto l'iniziativa assieme alla famiglia Planeta. Sempre per gli Amici dei Musei, il prossimo 24 dicembre Vanessa Beecroft svelerà all'Oratorio di San Lorenzo la sua personale visione della Natività del Caravaggio, rubata nel 1969. La mostra, che sarà visitabile fino al prossimo 8 gennaio, e la performance sono autoprodotte dall'artista con il sostegno di sponsor privati. 
   

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