ROMA - Singolare happening culturale di Palazzo Strozzi Foundation USA l'altra sera a New York: il grande artista americano Jeff Koons ha partecipato ad un dialogo fuori dal tempo con Donatello (ma anche con studenti americani diciassettenni che si avvicinano al Rinascimento) che ha elettrizzato il mondo dell'arte Usa. Koons ha interloquito con il direttore del Metropolitan Museum, Max Hollein, con Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi a Firenze, con Mario Calvo-Platero il Presidente di Palazzo Strozzi Foundation USA e con Joachim Pissarro, un curatore di arte contemporanea, discendente di Camille Pissarro, cercando quel filo sottile che lega opere realizzate a distanza di 600 anni l'una dalle altre.
"E' un filo - ha spiegato Koons - che si annoda attorno ad alcuni punti fermi, come la ricerca sui materiali sempre molto diversi fra loro, la ricerca della perfezione nell'esecuzione e soprattutto la grande umanità, la grande serenità che certe opere riescono a trasmettere sul piano emotivo. E su questo non c'è dubbio che Donatello sia stato il grande maestro di tutti gli artisti che l'hanno seguito, da Michelangelo a Leonardo fino ad arrivare a noi. Io mi confronto ogni giorno con la necessità di apprendere e studiare, per poter avanzare sempre più in territori inesplorati".
Il titolo dell'evento, "Palazzo Strozzi da Koons a Donatello", spiega lo spirito della serata. In ordine cronologico la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, nota nel mondo per alternare grandi mostre di artisti contemporanei con artisti classici, ha ospitato una retrospettiva su Jeff Koons dedicata al "Shine", la lucentezza delle sue opere, terminata lo scorso gennaio e seguita subito dopo da una mostra su Donatello, che resterà aperta fino alla fine del mese di luglio. Un'esposizione senza precedenti perché, come ha spiegato Galansino, "sono state spostate opere che non si erano mosse da 600 anni dal loro posto di origine: una mostra completa nel percorso di crescita dell'artista, del suo confronto con Brunelleschi, capace di illustrare in ogni stanza lo strappo culturale alle regole del tempo di questo artista che, di fatto, con le sue provocazione, inaugura l'umanesimo e il Rinascimento". Galansino ha anche suggerito confronti che non erano mai stati fatti prima d'ora.
Ad esempio ha messo a confronto l'Hulk Verde di Koons con il Davide di Donatello, due super eroi, ma anche due sculture in bronzo, oppure la grande testa di un cavallo di Donatello con la scimmia di Koons o il putto Amore-Attis in movimento con il "Rabbit", il coniglietto di Koons, l'opera più cara battuta all'asta (92 milioni di dollari), per un artista contemporaneo.
Lo stesso si può dire di Jeff Koons, artista che a sua volta ha strappato con la tradizione moderna, proponendo figure soffici multicolore e con straordinari riflessi di luce, come il cagnetto a palloncino di un rosso brillante, che sembra morbido e leggero ma che pesa in realtà quasi due tonnellate, realizzato superando enormi difficoltà tecniche nel processo di fusione.
Difficoltà non diverse da quelle con cui si era confrontato Donatello nel realizzare la scultura di San Ludovico, enorme per il suo tempo: " La tentazione di mettere a confronto questi due grandi artisti è stata irresistibile - ha osservato Mario Platero - Koons si è trovato d'accordo: l'occasione per un confronto a distanza fra lui e il grande scultore fiorentino era unica, e ha partecipato con uno slancio e una passione che ha trasmesso ad un pubblico di socialité americane, collezionisti, galleristi e giovani, un messaggio di positività raro al giorno d'oggi, grazie all'analisi e ai confronti di opere d'arte senza tempo". Hollein ha apprezzato il confronto a distanza fra opere così simili e così diverse fra loro "che ci apre nuove finestre sulla grande continuità nel mondo dell'arte.. e sì, lo ammetto, sono un po' invidioso della grandezza della mostra su Donatello allestita da Palazzo Strozzi a Firenze".
In platea anche i giovani, i vincitori del premio annuale sul Rinascimento per scuole superiori americane organizzato dalla Palazzo Strozzi Foundation USA, l'unica organizzazione non profit di origine straniera che ha organizzato una missione filantropica per l'educazione e la cultura in territorio americano: un concorso sul Rinascimento per studenti del penultimo anno delle scuole superiori pubbliche. Il tema quest'anno era dedicato ovviamente a Donatello. (ANSA).
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