(ANSA) - ROMA, 24 GIU - Sono uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di significato della capitale. E tra le aree archeologiche meglio conservate, con bellissimi affreschi di età tardo-antica. Le Domus romane al Celio, dove secondo tradizione abitarono e furono sepolti i santi Giovanni e Paolo, tornano ad aprire le porte per l'Estate alle case romane del Celio. Tre mesi di appuntamenti organizzati da CoopCulture, dal 25 giugno al 25 settembre, per scoprire un luogo che raccoglie oltre quattro secoli di storia e testimonia il passaggio e la convivenza tra paganesimo e cristianesimo.
Si va da eventi come Un'esperienza nei sotterranei di Roma al Symposium! Visita con degustazione di vini, lo spettacolo Un giorno nell'antica Roma e, per i più piccini, Chi ha incastrato Emilio Scauro, oltre a visite serali sotto il cielo stellato.
Situato proprio sotto la Basilica dei SS. Giovanni e Paolo, il complesso archeologico fu scoperto nel 1887 da Padre Germano di S. Stanislao, rettore della Basilica, e conta oltre 20 ambienti ipogei su vari livelli, con pitture databili tra il III d.C. e il Medioveo.
L'origine delle Domus risale all'inizio del II secolo, quando l'area dell'attuale basilica era occupata da un edificio residenziale di lusso a due piani, con tanto di impianto termale. All'inizio del III secolo di fronte alla domus fu costruita un'insula, un caseggiato a più piani diviso in appartamenti in affitto, con ambienti commerciali al piano terra e piccoli alloggi ai piani superiori per i ceti meno abbienti.
Tra la fine del III e l'inizio del IV, l'intero isolato fu acquistato da un unico proprietario, che destinò il primo piano ad abitazione signorile della famiglia, affrescandolo con le pitture che ancora oggi brillano. È nella seconda metà del IV d.C. che la tradizione cristiana colloca qui l'abitazione di Giovanni e Paolo. Fu probabilmente il senatore Pammachio, ultimo proprietario, a costruire la basilica nel V secolo. (ANSA).
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