FANO - Il fascino di ereditare una preziosa biblioteca di famiglia, il piacere di condividerla. Luigi Contu, giornalista, direttore dell'Agenzia ANSA, ha portato in anteprima nazionale a Passaggi Festival a Fano (Pesaro Urbino) alcuni documenti, tra i quali un inedito di Ungaretti, tra le migliaia di volumi, carteggi, fotografie, appunti, lasciatigli dal nonno Rafaele, sardo di Tortolì, uomo appassionato di scienza e poesia, dirigente del ministero della Guerra fascista, intellettuale amico di Giuseppe Ungaretti, Paul Valery, Tommaso Marinetti, Eugenio Montale e tanti intellettuali del Novecento. È nata così, dopo due anni ricerche, la mostra "I libri si sentono soli. Storie e storia di una biblioteca di famiglia", realizzata con il patrocinio dell'Ambasciata di Francia, che resterà aperta fino al 7 agosto prossimo con ingresso libero. Il via con l'apertura della settimana di Passaggi Festival con 150 proposte culturali: presentazioni di libri, dal mattino fino a notte, laboratori per bambini, aperitivi scientifici e altre mostre.
L'idea dell'esposizione, spiega Contu a margine della presentazione, "è nata mentre stavo scrivendo un libro su questa preziosa eredità. Da Passaggi è arrivata una proposta di esporre alcuni documenti e ho detto 'perché no'...". La mostra è stata inaugurata questo pomeriggio nella ex chiesa di Sant'Arcangelo da Vittorio Sgarbi e dallo stesso Contu. Tra le sorprese esposte un inedito di Ungaretti, sfuggito alla bibliografia più accreditata del poeta e ritrovato tra gli scaffali. "L'Inno", così si chiama, era sparito nella sua versione originale che non conosceva nessuno. Solo 50 copie edite da Contu 'senior' per gli amici. Adesso la poesia si rimaterializza assieme ai manoscritti originali di Corrado Alvaro, alle dediche di Marinetti, alla corrispondenza con Umberto Saba, Eugenio Montale, alla prima edizione dell'Ulisse di Joyce, riemerso da un'antica cassapanca nuziale. Frammenti preziosi di un secolo. Storia di un triangolo di amicizie illustri: Contu che traduce i lavori di Paul Valéry, Ungaretti che usa la matita rossa per correggere le poesie e confessa la sua avversione all'amico Rafaele per i protagonisti del mondo letterario dell'epoca, per esempio Vincenzo Cardarelli.
Un oceano di carta, insomma, che è la storia di una famiglia, ma al tempo stesso un percorso collettivo di storia nazionale del Novecento. Che prosegue fino ai giorni nostri: la stagione delle stragi, il rapimento Moro, affidato alla scrittura di Sciascia, che si interroga sul rapporto tra prigioniero e rapitori, i ricordi di Gemma Calabresi raccolti ora nell'ultima fatica letteraria. Passano le generazioni, la biblioteca si allarga. L'amore per i libri resta il tratto di famiglia. "Soli fra le nostre mani - scriveva Rafaele - i libri cominciano a vivere e ci appagano". Insieme alla mostra, la biblioteca di famiglia ha prodotto anche un libro, dallo stesso titolo, in cui Contu descrive la sua incredibile navigazione culturale. Edito per i tipi della Nave di Teseo, il volume sarà in libreria il 24 giugno e lo stesso giorno sarà presentato nella rassegna di Passaggi Festival; insieme all'autore ci saranno i giornalisti Mario Calabresi e Alessandra Longo (Piazza XX Settembre, ore 22).
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