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Nuovo look Pinacoteca Agnelli, museo e arte all'aperto

TORINO - Nasce la nuova Pinacoteca Agnelli, dove dialogano arte e paesaggio in un luogo simbolico di Torino. Non più solo il museo, con mostre inedite e un nuovo allestimento della preziosa collezione di Giovanni e Marella Agnelli, ma un progetto artistico di ampio respiro, firmato dalla direttrice Sara Cosulich affiancata da un team tutto femminile. Punto forte è lo spazio dedicato alle sculture e alle installazioni di artisti internazionali sulla mitica Pista 500 sul tetto del Lingotto, che nella fabbrica Fiat veniva usata per il collaudo delle auto. Qui oggi c'è il giardino pensile più alto d'Europa con 40.000 piante e il percorso test drive della nuova Fiat 500, vettura simbolo di Stellantis. "Tutto parte dal progetto della 500 elettrica, è stata l'occasione per rendere più viva questa Pista che era un simbolo importante di architettura nel mondo" ha detto John Elkann commentando il nuovo corso della Pinacoteca, presieduta dalla sorella Ginevra. "Con l'iniziativa di integrare l'arte con la natura abbiamo avuto l'opportunità di creare una Pista proiettata nel futuro, attraverso il brand Fiat che ha una storia ed è quello più progressista del gruppo. È un brand molto radicato a Torino, dove c'è grande vitalità". La nuova Pinacoteca prende il via domani, 27 maggio, con le installazioni sulla Pista 500 di artiste e artisti contemporanei - Nina Beier, Valie Export, Sylvie Fleury, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey e Cally Spooner - e con due mostre. Una è 'Turn Me On', personale di Sylvie Fleury, a cura di Sara Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti: 60 opere in sette sale, la più completa mostra in Italia dedicata fino a oggi all'artista. L'altra è 'Pablo Picasso e Dora Maar. Un dialogo con la Fondation Beyeler', a cura di Sarah Cosulich, Lucrezia Calabrò Visconti e Beatrice Zanelli, dove sono esposti alcuni capolavori di Picasso e scatti di Maar. Punto di partenza è il ritratto di Pablo Picasso Homme Appuyé sur une table della Pinacoteca Agnelli che viene messo in relazione con altri tre ritratti di Picasso degli anni Trenta raffiguranti Dora Maar: La femme qui pleure, Buste de femme au chapeau, Femme en vert. A vent'anni dall'inaugurazione dell'allestimento di Renzo Piano, il progetto prevede che si parta ogni volta da un'opera diversa dello Scrigno per instaurare un dialogo e riflettere sulle presenze così come sulle assenze della collezione.

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