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Mercanti, marinai e schiavi, Pisa riscopre Consoli del Mare

(ANSA) - PISA, 18 MAG - Le vite del mercante di schiavi Francesco Feroni, futuro ministro di Cosimo III, e le dispute tra gli eredi del ricchissimo Celibì Antonio Bogos, provveditore alle dogane di Smirne, insieme alle storie di Jeremiah, fatto prigioniero dagli algerini e poi di nuovo schiavo a Livorno per questioni di debiti, sono solo alcuni frammenti di un progetto che porta alla luce le storie di marinai, mercanti, pirati e naufragi tratte dalle carte del fondo Consoli del Mare conservato nell'Archivio di Stato di Pisa e che sabato alle 16 sarà presentato nella Sala delle Ninfe di Palazzo Franchetti (sede del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, via San Martino 60, a Pisa).
    "L'occasione è una conferenza pubblica intitolata "Tra il Diavolo e l'Abisso. Storie di marinai, mercanti e naufragi" nell'ambito del progetto "Un mare connesso" che si svolgerà dove tutto ebbe inizio, ovvero sotto le volte affrescate di Palazzo Franchetti dove per oltre un secolo i Consoli del Mare ricevettero le parti in causa, ascoltarono i testimoni e pronunciarono le loro sentenze. La conferenza sarà aperta da Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e da Jaleh Bahrabadi direttore dell'Archivio di Stato pisano, prima degli interventi di storici ed esperti. Il progetto, promosso dal Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell'università di Pisa, dall'Archivio di Stato, con il sostegno della Fondazione Pisa e il patrocinio di Comune, Consorzio di Bonifica e Società Storica Pisana, vuole indagare gli scambi intra-mediterranei della prima età moderna, mettendo a fuoco gli strumenti giuridici, finanziari, culturali, linguistici, politici e militari mobilitati nello spostamento di uomini, oggetti e idee tra le sponde del Mediterraneo, concentrandosi soprattutto nello studio del fondo archivistico dei Consoli del Mare, un tribunale con competenza commerciale e marittima su scala internazionale. (ANSA).
   

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