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Il taccuino come opera d'arte in mostra a Ny

NEW YORK - Lin-Lin-Manuel Miranda ci scrisse il suo capolavoro 'Hamilton' e Adele il suo terzo album '25'. Lo strumento che ha dato sfogo alla loro creatività è stata una Moleskine, il classico taccuino nero, creato in Italia negli anni '90 e diventato subito come uno status symbol in tutto il mondo. Quel piccolo taccuino è stato anche ispirazione per opere d'arte e 75 di queste, parte di una collezione di oltre mille della Fondazione Moleskine, sono esposte a New York nell'ambito della mostra 'Moleskine Detour New York' all'Osservatorio del One World Trade Center. E' la prima volta che l'edificio simbolo della rinascita di Lower Manhattan dopo gli attacchi terroristici dell'11/9 settembre ospita una mostra d'arte.
    La mostra è l'espressione di come il potenziale creativo dei giovani e delle loro comunità possa favorire il cambiamento sociale e comprende anche opere realizzate da artisti come Francis Kéré, il primo architetto africano nero a vincere il premio Pritzker nel 2022 (equivalente del Nobel per l'architettura) oppure del gruppo musicale post-rock islandese Sigur Rós. Alla mostra ha contribuito anche una ventina di giovani artisti newyorkesi.
    "Le Moleskine come ispirazione per l'opera d'arte - ha detto all'ANSA Daniela Riccardi, Ceo di Moleskine -. Trovo meraviglioso che tutti gli artisti esposti qui sono partiti da una Moleskine nera classica che ha ispirato la loro creatività, i loro progetti. E si tratta di progetti che cercano di cambiare il mondo. La Moleskine è per tutte le generazioni, non solo per artisti. E' una sorta di status symbol ma non di ricchezza, piuttosto di una presa di coscienza di una persona che da' valore a ciò che scrive su un pezzo di carta".
    Con il quesito 'Può la creatività cambiare il mondo?', la mostra è divisa in cinque temi, metamorfosi, memoria confini, viaggio e immaginazione. Ogni agendina racconta una storia diversa, un progetto sogno, un modo diverso di essere parte del mondo. Ad esempio l'artista cinese Ou Ning con 'Bishan Commune: how to start your own Utopia' ha usato la Moleskine per disegnare e pianificare una comunità utopica a Bishan in Cina.
    Oppure l'artista astrattista Leilah Babiyre, originaria dell'Uganda e ora residente a New York, per la sua opera ha bruciato alcune pagine di una Moleskine e sovrapponendo i colori della bandiera Lgbtq+ ha lanciato un messaggio contro le politiche anti Lgbt del suo paese. 

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