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Apre al pubblico una nuova area archeologica a Rimini

RIMINI - Rimini riscopre la sua antica porta verso il mare, Porta Galliana, l'antico varco che già in epoca malatestiana rappresentava l'accesso da mare al cuore di Rimini.
    Dopo essere stata per secoli quasi interamente sotterrata è stata riqualificata ed aperta al pubblico. Al centro di un articolato intervento di valorizzazione iniziato nel 2017 con le indagini archeologiche, il monumento diventa ora il fulcro di una nuova area archeologica accessibile a tutti e connessa alla rete ciclopedonale.
    "Ci riappropriamo di una grande bellezza, aprendo alla città un luogo prima inaccessibile - commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad - un traguardo per la città e un altro tassello del processo di radicale rigenerazione urbana che fa leva su due pilastri: la riqualificazione sostenibile del patrimonio esistente e una diffusa rinaturalizzazione della città". Si tratta dell'unica porta cittadina medievale ancora integra e in parte visibile, ad eccezione della Porta del Gattolo all'interno di Castel Sismondo. Fu costruita nel Duecento a collegamento della città con la zona del porto lungo il fiume Marecchia. Nel XV secolo fu restaurata dal signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta e nel XVI secolo fu chiusa e sostituita con un torrione.
    Dagli scavi eseguiti dalla società adArte sono emersi i resti del cosiddetto 'ponte morto', una struttura difensiva di grande importanza. Ma per gli archeologi sono stati gli antemurali rinascimentali "l'inaspettata riscoperta", tra tante altre tracce e ritrovamenti che si sono susseguiti, i quali hanno permesso il perfetto riconoscimento della porta come scolpita nel bassorilievo attribuito ad Agostino Di Duccio. (
   

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