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Retablo, il viaggio di Andrea Cusumano lungo vent'anni

(ANSA) - PALERMO, 28 APR - Nella storia dell'arte il retablo è una grande, enorme soprattutto in Spagna, ancona che contiene una successione di pitture sacre o un racconto di eventi miracolosi. Nel caso di Andrea Cusumano, sarebbe tuttavia più pertinente definire il suo "Retablo" una narrazione per flashback, che cristallizza l'intensità di una ricerca lunga vent'anni fra performance teatrali e arti visive. Curata da Agata Polizzi, la mostra s'inaugura il 28 aprile a Palermo a Villa Zito, sede museale della Fondazione Sicilia.
    Dopo l'esperienza che l'ha visto brillante assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Cusumano torna a rivestire i panni dell'artista, raccogliendo in un'ampia retrospettiva gli esiti più significativi del suo errare fra passato e presente dell'io. Sono esposti elementi di scena, pitture, sculture in ceramica, fotografie e video che fissano gli attimi più intensi di un'indagine che esplora le potenzialità fisiche delle immagini. Ogni sala del museo ospita le reliquie di un'azione teatrale, che si traducono in momenti di approfondimento sulla genesi di gesti e parole, di pulsioni oniriche e di introspezioni fantastiche impresse sulla superfice dell'opera.
    Il visitatore si trova davanti a un compendio visivo che tutto introietta e fagocita con ritmi serrati e colpi di scena.
    Diviso per stanze, il progetto espositivo si articola attorno a ciò che resta delle operazioni teatrali dell'artista e drammaturgo. Così "Il principe" ricorda la riscrittura da "Le Baccanti" rappresentata al Teatro Garibaldi nel 2014. "Le ali della farfalla" parla della performance al Museo Madre di Napoli ispirato alla storia oscura di Karl Tanzlen e della moglie morta Helena Hoyos, intesa non più come atto necrofilo, ma come estremo gesto d'amore. Un caso limite, come nel superamento del limite trovano la loro ragion d'essere anche le altre installazioni di Cusumano, che rende ogni passaggio espressioni più nascoste dell'inconscio disvelate sulle tele e sugli oggetti. Anche le altre installazioni "Retablo", "Tragödia" e "Ostrakon e neri" sono simulacri di esperienze e di sensazioni scomposte e imprevedibili, brandelli di vissuto, che trasformano lo spazio in scena, invadendolo di frammenti del reale e slittamenti di senso alla ricerca dell'opera d'arte totale.
    "Retablo" è dedicata a Hermann Nitsch, uno dei più significativi esponenti dell'Azionismo viennese scomparso qualche giorno fa, cui Cusumano è stato ed è particolarmente legato.
    "Fondazione Sicilia è sempre molto attenta ai linguaggi dell'arte contemporanea. Con questa retrospettiva - afferma il presidente, Raffaele Bonsignore - Andrea Cusumano, figura poliedrica, mostra un percorso espressivo di assoluto interesse.
    Un viaggio lungo vent'anni che attraversa parole, segni, immagini e oggetti, che siamo felici di ospitare".
    La mostra, alla quale seguirà a breve una nuova iniziativa a Palazzo Branciforte, è aperta fino al 26 giugno. (ANSA).
   

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