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Garavaglia, in un anno al Turismo 2 miliardi di aiuti e digitale

Non è stato certo facile il primo anno di Massimo Garavaglia alla guida del neonato ministero del Turismo. Un settore messo in ginocchio dalla pandemia come mai prima d'ora aveva fatto nessun altro evento (nemmeno la grande crisi economica del 2009 o le Torri Gemelle) e che ora affronta lo spettro della guerra in Ucraina e del caro energia che mette in difficoltà sia le imprese (tutte assai energivore) sia le famiglie. Ma anche un turismo che ricomincia a rifiorire con dati "molto buoni" assieme ai vecchi problemi italiani come l'overtourism. "Ma dopo due anni così ce lo teniamo anche volentieri un po'" dice il ministro nella conferenza in cui illustra tutti le mosse che sono state messe in campo per far uscire il settore dalla crisi ma farlo correre anche oltre. "Dobbiamo fare di tutto per smettere di essere primi nei desideri a gennaio e trovarci quinti a consuntivo a dicembre. Per Pasqua i dati sono stati molto buoni e al momento non si sente l'impatto dell'Ucraina. In alcune realtà i dati sono già superiori a quelli del 2019", sottolinea. Le mosse che l'Italia può e deve fare sono molte: dal digitale alla sostenibilità, dall'accessibilità ai grandi eventi e al turismo lento. "Eravamo indietro sul digitale e ci stiamo muovendo con la creazione dell'Hub . E anche sul turismo accessibile e sostenibile siamo andati avanti. Tra i principali interventi del Pnrr - dice Garavaglia - ci sono 114 milioni per il Digital Tourism Hub, quasi 1,8 miliardi per il Fondo competitività imprese turistiche e 500 milioni per Roma Caput Mundi. Tra breve avremo il nuovo sito Italia.it e in autunno la nuova app". Grazie alla stesura di due decreti interministeriali, d'intesa con la ministra per le disabilità Erika Stefani, è stato creato un fondo di 30 milioni per il turismo accessibile e inclusivo. "Pochi giorni fa - ricorda - sono stati sbloccati 18 milioni (6 milioni all'anno per il 2022, 2023, 2024) per il finanziamento della certificazione ISO dei servizi dedicati ai turisti disabili". Infine la sostenibilità: "Abbiamo tantissime potenzialità inespresse. In Italia - spiega - vale 5 miliardi, ma in Germania arriva a 20, quindi abbiamo molto da recuperare. E se recuperassimo, staremmo parlando di un punto di Pil". E a parlare di quanto il ciclismo e il cicloturismo possano essere importanti per l'Italia c'è un ospite d'eccezione: il presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo. "Lungo le strade a salutare i corridori del nostro Giro d'Italia - dice - ci sono dai 10 ai 12 milioni di persone, un entusiasmo incredibile e poi va in qualcosa come 200 paesi nel mondo e quindi arriva 800 milioni di persone. Se penso che il cicloturismo vale 20 miliardi in Germania, dai noi con il nostro clima e la nostra bellezza dovrebbe valere almeno 40. Sono contento di questa partnership con il ministro del Turismo e con l'Enit, che è giunta al 4/o anno". Garavaglia non dimentica la grave crisi in cui versano le imprese e ricorda i sostegni erogati nel corso dell'anno: 1,7 miliardi di euro di sostegni accogliendo 24 mila istanze avanzate dagli operatori. "Tra i settori sostenuti: agenzie di viaggio e tour operator (586 milioni), organizzatori di fiere e congressi (400 milioni), strutture ricettive (181 milioni), impianti di risalita a fune (367 milioni). Inoltre per i consumatori: 1 milione sul fondo per l'indennizzo dei titolari di voucher". I fondi per gli impianti a fune e le fiere e congressi necessitavano un'autorizzazione europea che il ministero ha ottenuto solo in un mese e mezzo. "Abbiamo copiato quello che su questi settori facevano Germania e Francia - spiega il ministro - e ce l'abbiamo fatta. Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo ottenuto anche perché all'inizio eravamo una solo ventina di persone e no è stato semplice". Garavaglia sottolinea anche che il turismo ha bisogno di maggiori risorse di quelle stanziate dal Pnrr: vale oltre il 13% del Pil e gli è stato destinato l'1.5%. "Per noi i 2,4 miliardi stanziati (che arrivano a 7 sfruttando in tutti i modi l'effetto leva) - dice - sono pochi e abbiamo più domande delle risorse a disposizione, cose che non capita a tutti: l'importante è non lasciare risorse inutilizzate. Confidiamo per questo nella flessibilità".

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