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Disegni e sculture di Beuys, figure umane e animali

(di Roberto Nardi) (ANSA) - VENEZIA, 15 APR - Andare alle radici, mostrare l'insolubile rapporto con la natura che segnerà tutta la sua vita, scavare nella poetica di Joseph Beuys, figura iconica dell'arte della seconda metà del '900, attraverso una serie di piccole sculture e disegni che ruotano attorno a due temi chiave come la figura umana e quella animale. Ha un obiettivo dichiarato la mostra dedicata al poliedrico artista tedesco (1921-1986), in programma a Palazzo Cini, a Venezia, dal 20 aprile al 22 novembre prossimi, a cura di Luca Massimo Barbero, promossa dall'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Cini, in collaborazione con la galleria Thaddaeus Ropac. E' una esposizione che vuole mettere l'accento soprattutto sugli esordi artistici di Beuys subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e si tiene distinta da quella produzione artistica maggiormente nota, legata all 'azioni politiche e concettuali' e alle performance 'sciamaniche'. Attraverso 41 opere, si va alla scoperta del seme originario di un artista che, da protagonista e figura di riferimento anche "politica" nel campo ambientalista in Germania, ha affrontato fin dai primi momenti tematiche quantomai attuali, come l'ecologia, la figura femminile, il corpo umano. "Esplorando i significati simbolici della figura umana e l'idea di fertilità, così come la cosiddetta figura animale e i suoi poteri curativi, - ha rilevato il curatore - i primi lavori di Beuys toccano questioni contemporanee come le discussioni sul genere e il potere della natura". Opera simbolo della mostra, a cui fa riferimento anche il titolo, la scultura "Supporto per la schiena di essere umano finamente articolato (tipo lepre) del XX secolo d.C." - fusa in ferro da un'originale forma in gesso che serviva come schienale terapeutico per sostenere un corpo ferito - in cui c'è tutto l'immaginario beuysiano, "laddove si unisce il corpo, la protesi, l'uomo, l'animale, fusi in un'unica creatura, dai risvolti magici e mitologici". Particolare peso assumono in mostra i disegni, soprattutto quelli degli anni Cinquanta, attraverso i quali "è possibile cogliere la costruzione del futuro immaginario fantastico e totemico che percorrerà l'intera esperienza artistica di Beuys". Tra le figure ricorrenti nel complesso intreccio dell'umano con la natura e le mitologie, quelle del cervo, della lepre, del cavallo o le figure femminili che hanno un valore che richiama le origini del tutto. (ANSA).
   

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