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Alla Biblioteca Braidense 'L'arte della guerra'

(ANSA) - MILANO, 26 GEN - Una decina tra cannoni, bombarde e altri strumenti di artiglieria in uso nelle scuole di addestramento militare tra XVI e XVIII secolo sono esposti alla Biblioteca Braidense per la mostra 'L'arte della guerra', curata da Fausto Lanfranchi, Guido Zavattoni e Aldo Coletto, che apre domani. "Purtroppo la guerra - dice il direttore di Brera, James Bradburne - è una costante dell'essere umano, leggiamo ogni giorno dei problemi tra Ucraina e Russia, ogni giorno raccontiamo la triste realtà dei conflitti internazionali, questa esperienza rende la mostra molto attuale, perché parla dell'architettura militare anche come motore di innovazione e creatività, che ha coinvolto alcune delle più importanti figure dell'epoca. Questa mostra è uno specchio del nostro tempo e ci permette di riflettere, a distanza di 400 anni, su come l'essere umano sembri dedicare tanta della sua energia alla condotta della guerra". La rassegna espone oltre un centinaio di testi di architettura militare, artiglieria, tecnica di assedio e difesa delle piazzeforti, dati alle stampe tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Settecento in Italia e in Europa, selezionati dal patrimonio della Biblioteca Nazionale Braidense, provenienti in gran parte dal Fondo del Collegio dei padri Gesuiti di Milano. Quattro vetrine, in particolare, sono dedicate alle piante del Castello Sforzesco e delle altre fortezze del Ducato di Milano eseguite dall'ingegnere militare milanese Gaspare Beretta, provenienti dalla Biblioteca di José Álvarez de Toledo, XIII duca d'Alba, acquisite recentemente dalla Braidense. I libri - è stato sottolineato dai curatori - illustrano la complessità del sapere militare nel quale confluiscono differenti ricerche e discipline. Gli scrittori che si esercitano su questi temi non sono infatti solo militari di professione, ma anche matematici, ingegneri, architetti, religiosi. Nei loro studi, l'esperienza messa in campo nei teatri di guerra si lega alle trasformazioni delle città così come alle ricerche più strettamente scientifiche. Si va così dai testi tecnici, destinati all'istruzione dell'esercito, ai volumi illustrati funzionali alla progettazione delle opere fortificate e destinati a trovare posto presso gli istituti accademici e nelle biblioteche reali. Articolata cronologicamente, la rassegna si apre con una prima sezione dedicata al Quattrocento, in cui accanto alla ripubblicazione degli scrittori militari dell'età classica come Frontino e Vitruvio, compaiono le opere dei nuovi ingegneri e architetti rinascimentali come i Sangallo, che mutano l'impianto delle fortificazioni medievali.

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