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Torna Gesù di Zeffirelli, è mostra su celebre produzione Rai

FIRENZE - Mostra monografica dal 10 dicembre a Firenze sul Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli, capolavoro di cui si ripercorre la realizzazione 44 anni dopo dalla sua uscita sui canali Rai. La mostra sarà allestita nella Sala Musica della Fondazione Zeffirelli fino al 31 gennaio 2022 con fotografie e disegni originali mettendo in luce il grande lavoro progettuale di Zeffirelli nel periodo che precedette le riprese e sottolineando l'approccio basato nella tradizione della cultura classica e umanistica del regista.
    La serie ebbe due anni di riprese tra Marocco e Tunisia, durante i quali Zeffirelli fu costantemente affiancato da consulenti per gli aspetti culturali e teologici, con un chiaro ambizioso obiettivo: ricostruire la figura di Gesù di cui Zeffirelli intese diffondere il messaggio in modo accessibile e spettacolare presso i pubblici di tutte le culture. Tuttavia, ricorda la Fondazione, esitò a lungo prima di accettare la proposta di realizzare un film su Gesù: "Portare sullo schermo la vita di Gesù mi spaventava soltanto a pensarci", ebbe modo di ricordare gli anni dopo. Ma alla fine si lasciò convincere dall'insistenza del produttore, l'inglese Lew Grade, che nel 1973 al Royal National Theatre di Londra nel 'Sabato Domenica e Lunedì' di Eduardo De Filippo aveva apprezzato la regia di Zeffirelli. In rilievo anche altre figure come l'amico comune, il grande Laurence Olivier, prima star ad aderire al progetto, presto seguito da un firmamento di stelle che affiancarono il bravo ma allora sconosciuto attore di teatro Robert Powell nella sua magistrale interpretazione di Gesù. E poi una giovanissima Olivia Hussey nell'impegnativo ruolo di Maria, Peter Ustinov per Erode, Christopher Plummer per Erode Antipa, Anne Bancroft per Maria Maddalena, James Farentino per Pietro, James Mason per Giuseppe di Arimatea, Claudia Cardinale per l'adultera, Renato Rascel per il Cieco, Michael York per Giovanni Battista, Anthony Quinn per Caifa, Ian Holm per Zerah, Ernest Borgnine per il Centurione romano, Rod Steiger per Pilato. Indimenticabili Valentina Cortese per Erodiade. (ANSA).
   

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