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Dante: in mostra manoscritto Leopardi a Recanati

(ANSA) - RECANATI, 26 OTT - Dante e Leopardi si incontrano a Recanati, dove per la prima volta viene esposto al pubblico il manoscritto del canto "Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze", scritto nella città natale di Giacomo tra settembre e ottobre 1818 e pubblicato nello stesso anno: l'autografo si potrà ammirare nella Sala dei Manoscritti della Biblioteca di Palazzo Leopardi dal 29 ottobre al 30 gennaio 2022 insieme ad antiche edizioni della Commedia che furono studiate dal giovane Leopardi, dall'incunabolo in-folio del 1477, passando per la prestigiosa edizione in-quarto del 1544, abbellita dalle illustrazioni di Giovanni Britto, con scheda di catalogo di pugno di Giacomo, fino all'edizione 'moderna' del 1827 commentata da Ugo Foscolo. Si tratta di un omaggio di Casa Leopardi per i 700 anni dalla morte di Dante, spiega la contessa Olimpia Leopardi, discendente del poeta: "per la nostra famiglia è un grande piacere dare l'opportunità al pubblico di fruire dei tesori della Biblioteca che ha visto formarsi Giacomo. Vorremmo offrire ai visitatori la possibilità di calarsi nei panni del giovane lettore e di provare a riscoprire il suo stupore fanciullesco, quello che coglie tutti noi di fronte ad un'opera che ha plasmato l'immaginario collettivo". Leopardi citò spesso Dante nei suoi scritti: "ogni parola presso lui è un'immagine" spiegò nello Zibaldone. "Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze" prende spunto dal progetto di erigere un monumento all'Alighieri in Santa Croce: il tema centrale è il degrado e l'abbandono in cui giace l'Italia. Si tratta di una "canzone politica" (la seconda dopo "All'Italia") in 12 strofe, le prime 11 di 17 versi, l'ultima di 13, per un totale di 200 versi: Leopardi si rivolge agli esecutori del progetto, prima di indirizzarsi allo stesso Dante al quale mostra lo stato in cui si trova attualmente l'Italia, rifacendosi ai famosi versi del Purgatorio "Ahi serva Italia...", preda di potenze straniere che la derubano ed esortando i giovani a reagire. Secondo la studiosa Fabiana Cacciapuoti, già curatrice del Fondo Leopardiano alla Biblioteca Nazionale di Napoli, Dante "non è un interlocutore casuale per Leopardi, in lui vede quell'ideale di poeta e scrittore che fonda la letteratura italiana, prima ancora che la lingua italiana. E chi fonda una lingua e una letteratura fonda un popolo". "All'Italia" e "Sopra il monumento di Dante " riflettono il fervore rivoluzionario che sarebbe sfociato nei primi moti contro la Restaurazione nel 1820 e 1821 ed ebbero uno straordinario successo tra i giovani dell'epoca: l'amico Pietro Giordani in una lettera del 1819 paragona le due canzoni a "un fuoco elettrico: tutte le vogliono, tutti ne sono invasati. Non ho mai (mai mai) veduto né poesia né prosa, né cosa alcuna d'ingegno tanto ammirata ed esaltata". Per il visitatore è quindi l'occasione per scoprire il Leopardi "politico", mentre gli itinerari di Recanati propongono una full immersion nella quotidianità del poeta: la Biblioteca, i saloni e le stanze abitate da Giacomo nel 'patrio ostello'. Per l'occasione è stato anche riaperto il percorso multimediale "Io nel pensier mi fingo" che conduce sino al Colle dell'Infinito, dopo due anni di chiusura a causa del covid. (ANSA).
   

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