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Mostre: Ghirri e la ceramica, 'The Marazzi Years 1975-1985'

(ANSA) - SASSUOLO, 28 LUG - Conservato per decenni negli archivi dell'azienda di ceramiche Marazzi, un nucleo inedito di una trentina di fotografie di Luigi Ghirri diventa protagonista di una mostra al Palazzo Ducale di Sassuolo (Modena). Per la prima volta gli spazi dell'Appartamento dei Giganti, da poco riallestiti, aprono al pubblico raccontando l'incontro tra il fotografo emiliano e l'azienda e la loro collaborazione nata proprio a Sassuolo nel 1975. Una storia di ricerca, creatività e legame con il territorio di cui le Gallerie Estensi, amate da Ghirri, incarnano la storia e la bellezza.
La mostra 'Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975-1985', a cura di Ilaria Campioli, in programma dal 16 settembre al 31 ottobre in occasione della 21/a edizione del Festival Filosofia sul tema 'Libertà', avrà poi uno sviluppo internazionale con una prima esposizione all'Istituto italiano di cultura di Parigi dal 10 novembre, in occasione di Paris Photo. Il progetto vede anche la pubblicazione di un volume e la creazione di un sito di approfondimento, www.ghirri.marazzi.it, dedicato a questa produzione.
Nato a Scandiano nel 1943 ma trasferitosi a tre anni con la famiglia a Sassuolo, Ghirri incontra in questo territorio tra Modena e Reggio Emilia per la prima volta Marazzi, azienda di ceramiche fondata negli anni Trenta. Nel 1975 il fotografo varca per la prima volta le soglie dell'azienda: è in una fase di crescita e sperimentazione che si incontra e dialoga con la direzione di ricerca e di sviluppo di Marazzi, focalizzata su snodi fondamentali come il colore, le dimensioni, l'internazionalizzazione. Nasce un sodalizio unico per durata, profondità e risultati, tra Ghirri e Marazzi, per cui l'artista realizza - coinvolgendo anche John Batho, Cuchi White e Charles Traub - un progetto di ricerca in cui la ceramica è letta liberamente come superficie e spazio mentale, possibilità infinita di composizione, luce e colore. In dieci anni Ghirri propone un importante corpus di opere, quasi del tutto svincolate dai canoni dell'immagine pubblicitaria. (ANSA).

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