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Mostre: i volti di Fausto Pirandello, così si vedeva l'artista

(di Luciano Fioramonti) (ANSA) - ROMA, 23 LUG - I cento volti di Fausto Pirandello.
    Nella sua lunga carriera il pittore romano fece di sé uno degli argomenti peculiari della sua ricerca artistica. Olio e carta, tele e disegni, incisioni, acquerelli e pastelli, ogni materiale venne utilizzato per fissare l' immagine capace di riassumere un momento, uno stato d' animo. A quel centinaio e più di autoritratti - dalla prima incisione del 1921, in cui il pittore si ritrae mentre dipinge un nudo di donna, all'ultimo conosciuto, datato 1972 - dedica una mostra dal 25 luglio al 15 ottobre il piccolo ma vivace Museo d' Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado, il comune in provincia di Roma arroccato tra i monti della Valle dell' Aniene conosciuto a partire dalla metà dell' '800 per aver richiamato decine di artisti di spicco italiani e stranieri attratti dalla bellezza delle sue giovani donne.Nel 'paese delle modelle' Fausto Pirandello (1899-1975) dagli anni Venti del secolo scorso passò periodi della vita - anche il padre, il Premio Nobel della Letteratura Luigi vi trascorse un soggiorno nell' estate del 1936 - per seguire le lezioni del suo maestro Felice Carena. E qui, come accadde ad altri artisti, sposò la giovane che era stata sua modella, Pompilia d' Aprile.
    La mostra - curata dal giovare direttore del Museo Manuel Carrera - raccoglie trenta opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, tra cui l'acquerello appartenente alle raccolte civiche della città di Tarquinia, donato nel 2007 dal figlio, Pierluigi Pirandello, anch' egli così legato ad Anticoli Corrado da chiedere di esservi sepolto.
    Alle collezioni del Museo si aggiungerà anche un nuovo autoritratto, donato dalla moglie di Pierluigi, Giovanna Carlino. La riflessione sul tema dell' autoritratto consente di indagare l' evoluzione del lavoro di Fausto Pirandello dal segno analitico degli anni della formazione con Sigmund Lipinsky alla scomposizione cubista del dopoguerra, passando dall'espressionismo intriso di valori tonali del periodo della Scuola romana, fino al ritorno ad una realtà oggettiva, ma esasperata, della maturità. ''Fausto Pirandello è tuttora difficile da etichettare - spiega Carrera - . Non fu mai un astrattista totale, soprattutto negli autoritratti ha sempre mantenuto una 'riconoscibilità' . Il suo stile è frutto di una ricerca e di un linguaggio personali. Per me è uno dei più grandi pittori del '900 italiano. Ha fatto fatica, soprattutto dopo la morte del nonno, a trovare spazio, anche se i riconoscimenti non gli sono mancati''.
    Accanto alle opere, il racconto procede con fotografie d'epoca, tra cui i celebri ritratti eseguiti dal pittore e fotografo Emanuele Cavalli, e documenti inediti provenienti dall'archivio della Fondazione Fausto Pirandello. La mostra è accompagnata dalla monografia di Carrera dedicata agli autoritratti di Pirandello pubblicata da De Luca Editori d'Arte. Con il supporto di opere e documenti inediti (tra cui brani tratti dai diari in cui l'artista annotava il progresso del proprio lavoro), il saggio propone una nuova lettura della figurazione di Pirandello, contribuendo a rivedere e puntualizzare dati finora ambigui, quali la datazione di alcuni autoritratti, la cronologia di interventi e ritocchi su importanti dipinti e le ragioni della presenza di più versioni di uno stesso quadro.
    Dopo la prima rassegna che risale al 2009, Anticoli Corrado ha reso omaggio a Fausto Pirandello anche nel 2018 con una mostra di ritratti, paesaggi, nudi e nature morte voluta da Giovanna Carlino per ricordare l' impegno profuso per tanti anni dal marito perché fosse riconosciuto e apprezzato il talento del padre pittore, anche attraverso la Fondazione da lui creata nel 2011. (ANSA).
   

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