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Requiem di Verdi, il concerto colossal torna in Arena

La colossale Messa da Requiem di Giuseppe Verdi torna all'Arena di Verona, dopo quasi10 anni di assenza, domenica 18 luglio alle 21.30, per un'unica data. L'Orchestra e il Coro della Fondazione Arena saranno schierati a pieni ranghi per il concerto del capolavoro sacro, spettacolare e umano del maestro di Busseto. Sulle scenografie digitali trionferanno i paesaggi senza tempo del Parchi Archeologici di Paestum e Velia e di Pompei, col patrocinio del Ministero della Cultura. Lo spettacolo è stato presentato oggi a Verona, in conferenza stampa, dalla sovrintendente Cecilia Gasdia, e dal sindaco, e presidente della Fondazione Arena, Federico Sboarina. Dopo l'ultima esecuzione nel 2013, Fondazione Arena di Verona ha programmato il Requiem di Verdi in un concerto-evento per il 98/O Opera Festival, a 120 anni dalla scomparsa del suo autore, fortemente voluto in aggiunta al cartellone originariamente concepito per il 2020: sul palcoscenico sotto le stelle più suggestivo del mondo sale il Coro diretto da Vito Lombardi e l'Orchestra areniana con voci di primo piano nel panorama internazionale e con il maestro Speranza Scappucci al suo debutto nell'anfiteatro, e anche prima presenza femminile italiana sul podio dell’Arena. Romana di nascita e cosmopolita di formazione, dirige regolarmente il repertorio sinfonico e operistico in teatro e in sala da concerto a Vienna, Liegi, Parigi, Roma, Budapest, Dresda, Barcellona, Zurigo, Tokyo, Los Angeles e New York, e porta a Verona la sua lettura intima della Messa da Requiem con la profonda emozione dell’esordio personale e della portata simbolica che assume il capolavoro verdiano in questi tempi. Anche le voci femminili debuttano a Verona nella stessa serata: il soprano russo Hibla Gerzmava, tra le primedonne più richieste al mondo nel repertorio lirico spinto, e il giovane mezzosoprano francese Clémentine Margaine. Con loro, sul versante maschile, due tra le voci verdiane più raffinate di oggi: il tenore Piero Pretti e il basso Michele Pertusi. Concepito per commemorare Alessandro Manzoni, il Requiem verdiano Il requiem vide la luce il 22 maggio 1874 nella chiesa milanese di San Marco, in occasione del primo anniversario della scomparsa del grande scrittore. I primi abbozzi del Libera me finale risalgono però a qualche anno prima, per la precisione alla messa collettiva in onore di Rossini, scritta con altri dodici compositori nel 1869 ma mai eseguita: Proseguendo l’ideale viaggio in Italia all’insegna della Bellezza, i paesaggi sonori monumentali di Verdi trovano eco nelle scenografie digitali altrettanto monumentali pensate da Fondazione Arena di Verona con il video design di D-wok e soprattutto la collaborazione di due prestigiose istituzioni per le immagini rielaborate e riprodotte sugli imponenti 400 mq di ledwall, in uno scambio sinestetico e continuo di forti emozioni. "Con il patrocinio del Ministero della Cultura in questo speciale Festival 2021 – spiega Cecilia Gasdia – sapevamo che i collaboratori ideali per la Messa da Requiem sarebbero stati i luoghi dove più è evidente eppure lontano il passaggio del genio umano, dve si è cristallizzato attraverso la tragedia e lo scorrere del tempo: è ciò che si può provare negli splendidi parchi archeologici di Paestum e Pompei, diversissimi e per questo da noi accostati nella scenografia digitale del Gala, in sintonia con la musica imponente e spettacolare ma soprattutto vera che ha scritto Verdi".

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