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Sguardi d' Africa, gli scatti di Piero Cannizzaro

ROMA  - Un' Africa dai mille volti, la forza degli sguardi, la resilienza che traspare da quegli occhi, ma anche l'eleganza della postura dei corpi, i colori, la cura degli abiti. E' il puzzle del grande continente documentato dagli scatti di Piero Cannizzaro, regista, autore di documentari e in questo caso fotografo capace di fermare il momento con il cellulare. Palazzo Merulana, a Roma, accoglie dal 10 marzo al 9 aprile la mostra ''Racconti d' Africa'' che in oltre 40 immagini di persone e luoghi scelte da Glauco Dattini coglie gli aspetti positivi della realtà filmata da Cannizzaro tra il Senegal, la Costa d'Avorio e la Guinea per il suo documentario ''Storie d' Africa", prodotto dalla Cooperazione Internazionale e dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo in collaborazione con l'OIM. Una indagine sul tema dell'emigrazione che si è trasformato nell'occasione di fotografare luoghi, persone e storie.
    "Le foto di questa mostra le ho scattate nelle pause delle riprese - spiega l'autore - Non è stato facile: da regista dovevo gestire la telecamera e il suono, non potevo portare con me anche una macchina fotografica vera e propria. Mi è venuta incontro la tecnologia dei nuovi cellulari ed ho usato il mio per cogliere l'attimo. Sono emozioni che ancora provo. Chiedo permesso, tiro la tenda di una capanna, trovo una donna bellissima che sta facendo il fuoco, c'è contrasto tra il fuoco e la donna, una luce che veniva da dietro… scatto".
    L'Africa fotografata da Cannizzaro non è polemica o dimostrativa ma sceglie, come afferma la scrittrice Dacia Maraini, la strada dello sguardo che si fa colore e movimento. La bellezza delle donne e degli uomini, gli squarci di vita vissuta… Piero Cannizzaro ha saputo fissare nell'immagine appunto la forza degli occhi che ha incrociato, la capacità di reagire alle difficoltà. Il suo documentario racconta le storie di persone che avevano tentato invano di raggiungere l'Europa e altre che ne erano tornate.
    "Con le foto - osserva l' autore - ho voluto dare un volto a chi generalmente vediamo come massa indistinta sui barconi, in apparenza senza identità e dignità". La sua attenzione si è concentrata su persone che avevano subìto torture, sofferenze terribili, ''ripartite ogni volta da zero ma mai arrendevoli e sempre piene di speranza, con una consapevolezza più forte, un nuovo rapporto con l'Africa e il proprio villaggio. Nei villaggi, salvo pochi casi, non c'è disperazione. Chi decide di partire, spesso, non è il più povero: servono soldi per partire.
    Un fenomeno molto simile a quello già vissuto dai nostri emigranti: c'è chi voleva solo un miglioramento economico e chi un mondo nuovo''.
    Piero Cannizzaro è ideatore e regista di documentari per la radio e la tv, diffusi sulle principali piattaforme (Rai, Mediaset, Sky, Artè France), realizzati in Italia, in Europa.
    America del Nord e del Sud, Medio Oriente, Sri Lanka, Siberia e Golfo Persico, Senegal, Costa d'Avorio, Guinea e Sud Africa. I suoi lavori sono presentati, tra gli altri, negli Istituti di Cultura di Londra e Parigi, e in rassegne e festival nazionali e internazionali.
   

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