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Israele, tra natura e storia punta tutto sui Parchi nazionali

Avventura, natura, esperienze dirette, sostenibilità e l'aiuto della tecnologia. Così Israele si prepara al ritorno del turismo, tra la campagna vaccinale che procede a grandi passi e l'arrivo della primavera, puntando tutto sui suoi oltre 60 parchi naturali e archeologici, molti patrimonio Unesco (www.parks.org.il).

"Stiamo lavorando a una riapertura in totale sicurezza", racconta Orit Steinfeld, Marketing Director dell'Israel Nature and Park Authority. Per tutto il 2021, infatti, Ministero del Turismo e Ministero della Salute israeliani collaboreranno proprio per mantenere un equilibrio tra gestione sanitaria ed economia, settore di cui il turismo nel Paese è una fetta fondamentale.

Grande "appena" quanto la Lombardia (28 mila chilometri quadrati) Israele è uno dei pochi paesi al mondo a godere dell'affaccio su quattro mari: il Mediterraneo, il Mar Rosso, il Mar Morto, considerato la più grande spa naturale al mondo, e Tiberiade. Oltre a una natura che va dal deserto del sud ai verdi boschi e foreste del nord e un crogiolo di lingue e popolazioni che incarnano il patrimonio culturale millenario, di cui ogni angolo di città e roccia del deserto sono segno e testimonianza. Senza dimenticare le sue due "perle", la capitale Gerusalemme, "ombelico del mondo", e Tel Aviv la "giovane", dove scoprire sempre nuove tendenze.

L'Italia, a meno di quattro ore di volo, per Israele rappresenta il sesto mercato turistico mondiale e il quinto tra quelli con i migliori trend in crescita (nel 2019, su oltre 4 milioni e mezzo di presenze, sono stati 190-700 gli italiani in arrivo con un +77% sul 2017). Le nuove misure già avviate nei parchi del Paese vanno dal social distancing ai servizi tailor made. Proprio per evitare assembramenti pericolosi, si va dal potenziamento del sistema di prenotazioni on line per gli accessi al calcolo della capienza massima di visitatori anche nei siti all'aperto, con pacchetti (Israel Pass) che permettono di visitare anche più parchi e muoversi con i mezzi pubblici. Incrementata inoltre l'accessibilità per le persone con disabilità o ridotta capacità motoria.

Ma Israele, chi c'è stato lo sa, è uno di quei luoghi dove tornare più volte nelle diverse fasi della propria vita. Ecco allora un moltiplicarsi anche delle nuove esperienze da vivere. Per gli amanti delle camminate c'è solo l'imbarazzo della scelta lungo sentieri dai panorami mozzafiato, come quello da Korazim a Cafarnao, dove Gesù inziò la sua predicazione; o il percorso che taglia le montagne di Eilat nel deserto del Neghev (da fare in bici anche i 300 chilometri dal cratere Ramon ad Eilat), fino ai tanti siti per campeggiare sotto al cielo stellato.

Per gli amanti della natura, accompagnati dai ranger si va alla scoperta della fauna e delle sorgenti della riserva naturale di Einot Tsukim o ci si tuffa per uno snorkeling tra le meraviglie dell'Eliat Coral Beach, la riserva di coralli più a nord del mondo. E perché no, si può anche dare una mano come volontari alle campagne di pulizia sulle spiagge della Dor Habonim Nature Reserve.

Per gli appassionati di storia, ecco l'occasione unica di diventare "Archeologi per un giorno" al Korazim National Park, nei pressi della città sul Mar di Galilea che Gesù condannò per averlo rifiutato nonostante le possenti opere compiute. Qui, accompagnati da esperti, si può realmente provare l'emozione di riportare alla luce la Storia scavando e toccando con mano la terra narrata dalla Bibbia. E ci sono anche ultime scoperte da visitare, come la chiesa bizantina di Banias, nel parco sorto sulle tracce dell'antica città romana di Cesarea di Filippo.

Un nuovo, spettacolare show, con proiezioni notturne sulla montagna, racconta invece l'epica storia della fortezza di Masada, mentre all'Herodium Park, proprio sopra al Teatro di Erode, speciali video ricostruiscono delicatissimi dipinti.

Tutta rinnovata anche l'esperienza a Tel Megiddo, secondo alcune interpretazioni della Bibbia il luogo dove accadrà il Giudizio universale, ovvero l'Armageddon. Qui un cammino speciale porta il pubblico dall'epoca della Bibbia alla battaglia finale, raccontata nell'Apocalisse di Giovanni.

Ma andare in Israele è sempre, anche per i non credenti, un viaggio attraverso se stessi e le proprie radici, culturali e spirituali. Molte le possibilità dunque di assistere a riti religiosi sui siti narrati dalla Bibbia. Come le Messe celebrate al Museo del Buon Samaritano a Ma'ale Adumim, tra i resti del monastero bizantino del Kursi National Park, il luogo del Miracolo dei porci di Gesù, all'Advat National Park o nella Riserva naturale del Banias ai piedi del monte Hermon.

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