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Villa Fabbricotti, una nuova casa per l'Archivio Alinari

L'obiettivo è portare l'archivio fotografico Alinari, uno dei più grandi e famosi al mondo, negli spazi di villa Fabbricotti di Firenze entro un anno. E parallelamente, cercare una sede per il museo. Sono i principali impegni della Fondazione Alinari per la Fotografia, presentata a Firenze, con il presidente, Giorgio van Straten e il direttore, Claudia Baroncini.

L'archivio Alinari, acquistato dalla Regione Toscana nel 2019, conta oltre 5 milioni di pezzi, tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche, cui si sono aggiunte adesso quasi 260mila immagini digitali. L'archivio di immagini fotografiche digitalizzate, è stato spiegato, è già fruibile sul sito www.alinari.it, mentre l'intero patrimonio analogico è attualmente conservato nei magazzini della società Art Defender di Calenzano (Firenze), in attesa del suo spostamento a Villa Fabbricotti, che sarà adeguata alla sua nuova funzione di archivio. In attesa di trovare uno spazio espositivo per il museo, parte delle foto Alinari saranno in mostra in giro per il mondo, a partire dall'estate 2021, in Europa, Asia, Africa e Americhe.

"Un archivio va, prima di tutto, conservato e valorizzato - ha detto Giorgio van Straten, presidente della Fondazione -. E da qui siamo partiti con il nostro primo progetto sul restauro e la digitalizzazione dei dagherrotipi della collezione che ha partecipato al bando del ministero ottenendo il contributo più alto. Le fotografie sono uno strumento per raccontare il mondo del passato e quello del presente, e questa idea di racconto sarà alla base di molte nostre iniziative". Per la direttrice Claudia Baroncini, "l'ambizione è anche trasformare l'archivio in un luogo di formazione sulla fotografia, autorevole, vivace e di rilievo, mettendo a disposizione di studenti, professionisti e appassionati materiali, strumenti, conoscenze e competenze".
   

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