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Il mondo del turismo esulta per ministero "dedicato"

Non nasconde la sua emozione il nuovo ministro del turismo Massimo Garavaglia durante il giuramento al Quirinale e in un tweet scrive di "sperare di poter meritare la fiducia" che gli è stata concessa. Il mondo del turismo ieri sera ha accolto con esultanza la creazione di un dicastero ad hoc anche se, a gran voce, si chiedeva che fosse dotato di un portafoglio e, come ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, non si limitasse "a tagliare nastri".

Ma, nonostante il grande segnale di attenzione dimostrato dal premier Mario Draghi al settore che dall'inizio della pandemia si dibatte nella crisi più grave della sua storia (secondo l'Istituto Demoskopika il 2020 si è chiuso con ben 237 milioni di presenze in meno rispetto all'anno prima), la strada non sarà così piana e veloce. Per lo scorporamento del Turismo dal dicastero della Cultura così come per la creazione del ministero della Transizione ecologica, servirà una legge ad hoc, molto probabilmente nella forma di un decreto. E di portafoglio per il momento il ministro Garavaglia non è dotato. Il turismo - che vale oltre il 13% del pil e impegna il 15% della forza lavoro (molti anche tra donne e giovani) - ha i minuti contati. Tanti sono i nodi da sciogliere. Il Recovery Plan è un tassello fondamentale, ma il settore ha purtroppo ancora bisogno anche di interventi di diretto supporto alle imprese che sono in lockdown in molti casi praticamente da marzo: dai ristori agli sgravi fiscali, dagli aiuti a fondo perduto ai vari bonus. E poi ci sono decisioni "fondamentali" da prendere per il futuro a partire dai corridoi turistici e i "passaporti sanitari". Proprio i tempi della creazione preoccupano molto le associazioni.

"Finalmente si restituisce al turismo la dignità e l'importanza che merita ma i tempi per il passaggio di consegne ci preoccupano molto però perché la grave crisi del settore richiede soluzioni urgenti e non può attendere" ha detto all'ANSA Pier Ezhaya, presidente di Astoi Confindustria Viaggi. Gli ha fatto eco il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina: "L'auspicio è che ora il ministero diventi operativo in tempi contenuti, e non si ripetano i ritardi cui siamo stati abituati in passato". A far presto ha invitato anche Massimo Caputi presidente di Confindustria Federterme: "Ora non resta che rimboccarci le maniche e lavorare per un obiettivo comune: risollevare un settore che fino ad oggi ha perso miliardi di fatturato". Insistevano sulla dotazione di portafoglio sia Federalberghi sia Confturismo Confcommercio anche se entrambe le associazioni hanno applaudito alla creazione di un ministero ad hoc. "L'Italia e il turismo italiano lo meritano, finalmente. C'era stato detto che con la competenza esclusiva delle regioni un ministero non si poteva fare e invece Draghi si è dimostrato anche in questo l'uomo della provvidenza" ha spiegato Bocca.

"Se il buongiorno - ha aggiunto Luca Patanè di Confturismo - si vede dal mattino, si apre una grande stagione per il turismo, stremato dalla crisi in corso, almeno sotto il profilo istituzionale". Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria ha spiegato: "Ci auguriamo che sia il segnale di una rinascita, Draghi ha dimostrato che non solo ha la contezza di quanto sta succedendo ma che vuole anche darci gli strumenti per uscire dalla crisi". "Non era più possibile non dedicare un ministero a un comparto che, come attestano i dati di Confcommercio, contribuisce per 44 miliardi alla bilancia commerciale italiana e registra un valore della produzione di 190 miliardi" ha rilevato Ivana Jelinic, n.1 di Fiavet Confcommercio. "Il 2020 è stato un anno spaventoso - ha spiegato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi - e abbiamo ancora davanti molti mesi complicati. La crisi ha moltiplicato le esigenze delle aziende e per questo confidiamo in una accelerazione degli interventi attraverso misure robuste indispensabili alla salvaguardia e alla rinascita del comparto".

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