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La Galleria Borghese nel segno di Guido Reni e Damien Hirst

ROMA - Damien Hirst e Guido Reni, in un continuo dialogo tra le inquietudini del contemporaneo e l'arte maestosa del passato: sarà nel segno di questi due grandi artisti il programma espositivo del 2021 appena annunciato dalla Galleria Borghese di Roma.

Tra la primavera e l'autunno il museo capitolino, sotto la direzione Francesca Cappelletti, allestirà nelle proprie sale due importanti mostre: la prima, intitolata semplicemente "Damien Hirst" (dal 10 maggio al 10 ottobre), sarà a cura di Anna Coliva e Mario Codognato e offrirà l'opportunità di ammirare i lavori dell'artista britannico (sculture colossali o piccolissime, realizzate in materiali pregiati come il bronzo, il marmo di Carrara o la malachite, accanto ai dipinti Color Space) inseriti nel flusso della collezione permanente. La seconda mostra, dal titolo "Balliamo? Guido Reni a Roma. Danza e Paesaggio" (da novembre 2021 sino a febbraio 2022), a cura di Francesca Cappelletti, sarà invece dedicata al dipinto "Danza campestre" di Guido Reni, che ha appena fatto ritorno nella collezione della Galleria: nel percorso troveranno posto anche altre opere di artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, che permetteranno di documentare la sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento.

"In un'ottica costruttiva sono stati confermati gli accordi e i progetti su cui il Museo era impegnato - afferma la direttrice Francesca Cappelletti - come la programmazione sul contemporaneo avviata dalla precedente direzione, che in primavera presenta la grande mostra di Damien Hirst, ideata per le nostre sale espositive e orientata sul tema del collezionismo. Proprio dalla nostra collezione permanente, che per importanza ha una dimensione internazionale, hanno origine le nuove mostre come quella dedicata in autunno al dipinto Danza campestre di Guido Reni, appena acquisito dal Museo". 

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