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A Fabriano il Donatello 'riscoperto' da un milione di euro

PINACOTECA CIVICA MOLAJOLI (FABRIANO) - Vale circa un milione di euro il San Pietro Martire, scultura lignea del XV secolo, ormai definitivamente attribuita a Donatello, riconsegnata il 12 gennaio a Fabriano, alla Pinacoteca Civica 'Molajoli', dopo essere stata sottoposta ad un restauro condotto a Firenze da Anna Fulimeni, sotto la direzione scientifica di Pierluigi Moriconi, storico dell'arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche.
    È stata posizionata nella sala dedicata alla scultura del '400: nei prossimi mesi si lavorerà per valorizzarla ulteriormente studiando un apposito sistema di illuminazione e un allestimento dedicato. E' il coronamento di un percorso insolito: da sempre custodita nella chiesa di San Domenico a Fabriano, per decenni la statua, nascosta sotto strati di ridipinture, è stata ritenuta un'opera ottocentesca. Il primo a riconoscere la mano dello scultore fiorentino è stato Fabio Marcelli, docente di Storia dell'arte presso l'Università di Perugia, seguito da molti altri studiosi che hanno dato credito e confermato questa attribuzione, fra cui Giancarlo Gentilini, massimo esperto del tema.
    La scultura è stata presentata come opera certa di Donatello nella mostra "Fece di scoltura di legname e colorì. Scultura del Quattrocento in legno dipinto a Firenze", tenutasi a Firenze nel 2016 e curata da Alfredo Bellandi. Il San Pietro, ritenuto inizialmente di proprietà della Diocesi di Fabriano, è stato successivamente identificato come opera di proprietà del Fondo per gli Edifici di Culto (Ministero dell'Interno), ma in consegna al Comune di Fabriano. Il riconoscimento è stato possibile sulla base di un verbale, redatto in seguito alla soppressione degli ordini religiosi del 1866 e recentemente ritrovato negli archivi del ministero dell'Interno. Il restauro ha restituito alla statua, raffigurante San Pietro Martire, santo domenicano vissuto nel Duecento, famoso predicatore e acerrimo nemico delle eresie, una vivace cromia e il suo aspetto originario, decisamente diverso da quello cui i fabrianesi erano abituati. E' l'unica opera di Donatello attualmente presente nelle Marche, qualificata da un potente naturalismo, nel quale dialogano l'intaglio e il colore, coerentemente con i valori espressivi del Quattrocento fiorentino. Oggi ad accoglierla, scortata dalle forze dell'ordine, c'erano tutte le autorità: la soprintendente delle Marche Marta Mazza, il sindaco Gabriele Santarelli, l'assessore alla Cultura del Comune Ilaria Venanzoni, la restauratrice e lo storico dell'arte Moriconi. "Un momento importante per la città di Fabriano che aspettavamo da anni", il commento del sindaco Santarelli. "Un lavoro di squadra importante e che ha permesso di portare a casa il risultato. Non siamo stati da soli, molto preziosa la collaborazione della Sovrintendenza delle Marche. Speriamo di poter organizzare un evento appena possibile per presentare alla città e a tutta Italia il San Pietro Martire di Donatello", le parole di Venanzoni. E anche la soprintendente ha auspicato una fruizione dell'opera che sia "la più ampia possibile". 

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