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Tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude

TORINO - Nell'anno delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello, una piccola mostra legata ad alcuni episodi significativi della corte sabauda, al via a Torino, racconta l'importanza di questo protagonista del Rinascimento e la sua influenza sugli artisti a lui contemporanei o successivi in tutta Europa. L'esposizione, visitabile alla Galleria Sabauda fino al 14 marzo del prossimo anno, è stata illustrata alla stampa oggi in modalità da remoto.
    Sostenuta dal Comitato nazionale per le celebrazioni del cinquecentenario del Mibact, è stata realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo e in collaborazione con il Centro di Restauro La Venaria Reale. Presenta 33 opere, lavori che derivano direttamente dai modelli del maestro nella forma di copie o di reinterpretazioni.
    In mostra fra le altre opere, anche alcune copie antiche della Madonna d'Orle?ans, opera giovanile di Raffaello forse appartenuta al duca Carlo II di Savoia, oggi conservata presso il Museo Conde? di Chantilly e replicata già nella prima metà del Cinquecento da alcuni dei principali artisti attivi in area piemontese. L'originale, testimonia una lettera, fu a Torino, ma probabilmente in seguito a un furto denunciato da Cristina di Francia se ne persero le tracce fino al '700, quando riapparve nelle collezioni del reggente di Francia Filippo d'Orleans.
   
   

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