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Unesco: Festa Sant'Antuono; sindaco Macerata C., sarebbe sogno

"Ci prepariamo da anni per questo momento, e speriamo di poter vedere la nostra tanto amata Festa di Sant'Antuono riconosciuta dall'Unesco. Sarebbe il coronamento di un sogno". Il sindaco di Macerata Campania (Caserta), Stefano Antonio Cioffi, tiene le dita incrociate per scaramanzia, ma è consapevole che "tutto è stato fatto" per portare la Festa di Sant'Antuono, che si tiene ogni anno ad inizio gennaio a Macerata Campania, a percorrere quella strada che potrebbe portarla al riconoscimento Unesco e all'inserimento nella lista dei beni immateriali, analogamente, almeno per quanto riguarda la Campania, alla Festa dei Gigli di Nola, evento che fa parte da secoli della tradizione popolare, proprio come la Festa di Sant'Antuono . Il dossier da presentare alla Regione e poi al Mibact e al Comitato Italiano Unesco, è stato preparato dagli esperti dell'Università della Campania Luigi Vanvitelli, che hanno creduto nel potenziale storico e comunitario della Festa di Sant'Antuono, accedendo ai fondi regionali che sono serviti proprio per il dossier, ormai ultimato. "E' stata una bellissima esperienza di collaborazione interistituzionale" dice il sindaco; "ringrazio la Regione e l'Università, che hanno creduto nell'importanza di una festa che affonda le sue radici nell'economia del territorio, essendo legata storicamente ai raccolti agricoli. Qui a Macerata Campania, ovviamente, la Festa di Sant'Antuono fa parte dei nostri usi e costumi tradizionali; noi residenti, così come quelli dei comuni limitrofi, ne siamo consapevoli, anch'io 40 anni fa ho fatto il bottaro, ma era necessario che anche altri enti ne riconoscessero la valenza. Devo dire però - aggiunge Cioffi - che l'attenzione della Regione è stata sempre massima, visto che da tre anni riceviamo finanziamenti senza alcun tipo di problema, piazzandoci sempre ai primi posti nei bandi regionali; abbiamo avuto, anche insieme ad altri comuni limitrofi, 125mila euro in totale nell'ultimo triennio per organizzare ogni anno la Festa". Ora manca l'ultimo step per il riconoscimento universale di un rito che si ripete ormai da oltre 700 anni. "Siamo ottimisti - dice Cioffi - ma in ogni caso siamo anche consapevoli che come comunità dobbiamo fare un salto di qualità relativamente all'accoglienza di turisti: ultimamente stanno nascendo sul territorio tanti bed&breakfast, ma bisogna aumentare la presenza di strutture recettive e per mangiare. E dobbiamo anche creare aree per il parcheggio. Queste sono le nostre priorità per il futuro prossimo" conclude Cioffi.

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