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Isaac Julien e Lina Bo Bardi, meraviglioso groviglio visivo

ROMA- Nove schermi disposti su cui scorrono immagini della stessa scena riprese da una angolazione diversa, che si accavallano con altri momenti e costringono l' osservatore a spostare continuamente lo sguardo per seguire il racconto. Una donna adulta e una giovane, nel video dànno corpo e voce a Lina Bo Bardi, la grande architetta italo brasiliana (1914-1992), in un gioco di scambi di età davanti a uno specchio che rompe la linea del tempo e dello spazio, riassunto di un concetto assai caro alla progettista di importanti edifici modernisti a San Paolo e Salvador: ''Il tempo lineare è un invenzione occidentale. Il tempo non è lineare, è un meraviglioso groviglio in cui, in ogni momento, si possono scegliere punti e inventare soluzioni, senza inizio né fine''. Apre la porta a uno scenario suggestivo di piani temporali che si incrociano la videoinstallazione dell' artista britannico Isaac Julien dedicata a Lina Bo Bardi, fulcro dell' appuntamento che il Maxxi propone fino al 17 gennaio, ''un nostro progetto dedicato a una architetta straordinaria - ha osservato la presidente Giovanna Melandri - con cui riapriamo la stagione delle produzioni e della ricerca dopo i mesi di interruzione causati dalla pandemia''.
    Julien, filmmaker sessantenne alla sua prima personale italiana impegnato da tempo sull' immagine in movimento, ha realizzato questo suo lavoro l' anno scorso e lo propone con una serie di foto di grande formato che evocano l' architetta Achillina Bo, che si era trasferita dall' Italia nel 1946 insieme con il marito Pietro Bardi . A lei l' artista cominciò ad interessarsi dagli anni Novanta dopo un viaggio in Brasile, affascinato dagli edifici che portavano la sua firma. ''Isaac Julien ha da sempre lavorato all' intersezione tra ambiti diversi di creatività, in primis tra cinema e arti visive - dice la curatrice Luigia Lonardelli - e tuttora si sta impegnando sul limite delle nuove tecniche''. Le foto esposte hanno l' effetto vivido quasi di pitture su vetro, sono immagini digitali su carta speciale applicate con una resina su plexiglass e poi riapplicata su alluminio con il risultato di un effetto di tridimensionalità e di profondità.
    Le tre sale del Maxxi riservate a ''Il meraviglioso groviglio'' mostrano il risultato di oltre sei anni di ricerca condotta dall'artista inglese con immagini girate in alcuni edifici di San Paolo e Salvador, progettati da Lina Bo Bardi tra gli anni Sessanta e Ottanta. Protagoniste di questo viaggio nel tempo molto particolare sono le attrici Fernanda Montenegro e Fernanda Torres, icone dello schermo in Brasile e non solo, madre e figlia nella vita, che interpretano il ruolo di Lina Bo Bardi portando in scena alcuni dei brani più intensi tratti dai suoi scritti. Gli spazi del Maxxi ripensati da Julien propongono una ''esperienza immersiva'' nella vita e nelle idee della progettista, le sue riflessioni sulla politica, la società e la cultura. ''L'opera di Lina Bo Bardi - è stato sottolineato - è un felice esempio di come l'unione di diverse culture sia capace di ispirare e generare una fervida energia creativa. Grazie alla delicata sensibilità di Isaac Julien il rapporto di Lina Bo Bardi con la poliedrica cultura brasiliana e il legame con l'Italia, sua terra d'origine, emergono in tutta la loro complessità. In questa 'poesia visiva, le potenti architetture di Lina Bo Bardi ispirano e generano performance, vorticose coreografie e intensi dialoghi''. ''Questa mostra è una operazione importante - ha detto Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi - in questo momento particolare abbiamo bisogno di bellezza, gioia, diversità culturale. Questo progetto è anche una dichiarazione forte contro l' uniformità del pensiero''.
    (ANSA).
   

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