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Ripartono i lavori del San Nicola a Ground Zero

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 04 AGO - Ripartono a New York i lavori per la costruzione della nuova chiesa di San Nicola disegnata a Ground Zero dell'architetto spagnolo Santiago Calatrava. Il sindaco di New York, Bill De Blasio, il governatore Andrew Cuomo e l'arcivescovo Elpidophoros, primate della chiesa greco-ortodossa in America, hanno partecipato alla cerimonia che ha segnato la ripartenza bloccata mesi fa dalla pandemia da coronavirus.
    "La ripresa dei lavori evoca il messaggio di questi tempi difficili: ricostruiremo come abbiamo fatto dopo l'11 setttembre e sarà meglio, più forte, con più solidarietà, più fede e più spirito comunitario di prima", ha detto Cuomo davanti all'edificio a cupolette ispirato, ma in miniatura, a Santa Sofia. Un parallelo polemicamente sottolineato dal primate Elpidophoros che ha alluso alla conversione dell'edificio di Istanbul in moschea da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan: "La più grande chiesa nella storia del mondo ci è stata sottratta in un atto di di dominazione e sciovinismo".
    Unico edificio religioso a New York raso al suolo nelle stragi terroristiche dell'11 settembre, la chiesa di San Nicola di prima delle stragi era ospitata un edificio banale, ricavato in una vecchia osteria su Cedar Street: primo approdo negli anni venti degli emigrati greci sbarcati a Ellis Island, nel tempo aveva avuto frequentatori illustri tra cui l'attore Terry Savalas (il Kojak televisivo) e prima ancora l'armatore Aristotele Onassis.
    La nuova chiesa di Calatrava, l'architetto della vicina stazione e dell'"Oculus", è stata realizzata in cemento armato a prova di bomba, ma brillerà durante la notte grazie a un rivestimento di vetro e marmo pentelico estratto dalla stessa vena usata per il Partenone.
    Ci sono voluti anni per la rinascita: se tutto andrà come nei piani la chiesetta dedicata al patrono di Bari potrebbe riaprire ai fedeli nel 2021, per il ventesimo anniversario delle stragi, a un costo lievitato a 80 milioni di dollari dai 30 milioni iniziali: una cifra astronomica, attribuita dai critici ad alcuni cambiamenti introdotti in corso d'opera dall'architetto.
    E' dal 2017 che i lavori a San Nicola sono fermi proprio a causa dei problemi finanziari: sarebbero dovuti ripartire in primavera grazie a un'iniezione di fondi di 45 milioni di dollari raccolti da un gruppo no profit che conta tra i suoi membri il tycoon dei supermercati John Catsimatidis, poi però era arrivato lo stop a causa del virus. (ANSA).
   

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