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Astoi, su voucher governo ci difenda, Covid come guerra

Le conseguenze che la pandemia ha causato e continua a causare sul turismo possono essere paragonate a quelle di una guerra e dunque necessita di norme straordinarie. Se non arriveranno, e soprattutto se non arriveranno in tempo, sarà la condanna a morte per migliaia di imprese di un settore che vale il 13% del pil e il 14% dell'occupazione. Per questo le associazioni rappresentative del turismo organizzato, Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto si aspettano che il governo, dopo la doppia infrazione dell'Ue all'Italia di ieri, "difenda strenuamente e pubblicamente la propria posizione, provvedendo a rendere i voucher strumenti maggiormente flessibili, ma non mettendo minimamente in discussione il principio sul quale si fonda la norma, anche "perché, una volta fallite le aziende, i consumatori non avranno più né voucher né rimborsi".
    La Commissione Europea ha avviato una prima procedura di infrazione contro l'Italia e la Grecia per aver consentito alle compagnie di trasporto (vettori aerei, marittimi e terrestri) l'utilizzo dei voucher in luogo del rimborso e ne avvierà una seconda per i voucher emessi da tour operator e agenzie di viaggi per i pacchetti turistici . Questa seconda procedura interessa 10 stati membri - Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Francia, Croazia, Lituania, Polonia, Portogallo e Slovacchia - e non solo l'Italia. Questo testimonia che lo strumento dei voucher, come forma di rimborso, è stato identificato dai legislatori dei vari Paesi come miglior compromesso tra gli interessi in gioco. Gli Stati coinvolti hanno due mesi di tempo per rispondere alla Commissione e identificare le soluzioni da adottare per risolvere le criticità identificate, in assenza delle quali la Commissione può procedere con un parere motivato, ovvero con una richiesta formale di adeguamento al diritto comunitario.
    A fine febbraio le Associazioni di categoria Aidit, Assoviaggi, Astoi e Fto hanno lanciato al ministro Franceschini un grido di allarme sullo stato di crisi del turismo organizzato e il Mibact ha risposto introducendo i voucher come misura per dare una prima risposta ad una crisi finanziaria delle imprese senza precedenti. "A distanza di quattro mesi dallo stop dei viaggi, le imprese della filiera del turismo organizzato - dicono le associazioni - non hanno ancora ricevuto altre misure di sostegno e risorse adeguate per garantire la propria sopravvivenza. Per le nostre imprese la ripresa sarà lentissima, si stima infatti un ritorno alla normalità non prima del 2022.
    Allo stato attuale sarebbe quindi impossibile poter far fronte a richieste di restituzione di milioni di euro relativi al costo di pacchetti annullati, avendo cessato ogni produzione sin da metà febbraio e avendo, nella maggior parte dei casi, già provveduto a pagare i servizi richiesti dai viaggiatori ai fornitori, che sono per lo più esteri. Si parla di imprese che si trovano ad aver azzerato quasi integralmente il proprio fatturato annuo. Al momento sono già a rischio il 70% delle aziende interessate e, se si considera anche il mondo del trasporto, sono a rischio milioni di lavoratori, quindi famiglie e consumatori che, qualora si portasse il sistema al collasso, non avranno più alcun reddito". (ANSA).
   

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