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Al Marini di Firenze squali e balene della Specola

FIRENZE - Un imponente squalo tigre di oltre 3 metri e lo scheletro di un capodoglio di circa 10 metri, entrambi dell'Ottocento, nella cripta del Museo Marino Marini di Firenze. È "Di Squali e di Balene", inedito progetto espositivo al Museo Marino Marini di Firenze dall'1 luglio fino al 30 settembre, ideato in collaborazione con La Specola, museo dell'Università fiorentina.
    Il progetto curato da Fausto Barbagli, anche presidente dell'Associazione nazionale Musei scientifici,prevede per la prima volta all'interno della cripta del Marini l'esposizione di alcuni reperti della Specola, attualmente chiusa al pubblico.
    L'installazione presenta un parallelismo tra "ecosistemi culturali" ed "ecosistemi naturali" che permette di superare la tradizionale dicotomia tra arte e scienza, e intende contribuire a sensibilizzare e informare il pubblico sui mutamenti ambientali e sulle conseguenze che l'azione dell'uomo provoca sugli equilibri naturali: dall'estinzione delle specie animali alla diffusione drammatica di virus, come appena avvenuto con la pandemia da Coronavirus.
    "La collaborazione tra il Marino Marini e il Museo La Specola dimostra l'importanza e l'efficacia dell'approccio multidisciplinare nel campo dell'arte. Il museo oggi non può essere più solo un luogo di conservazione ma deve svolgere il ruolo di propulsore di conoscenza, instaurando molteplici connessioni per stimolare la riflessione del pubblico e renderlo consapevole delle trasformazioni epocali del nostro tempo.
    L'ambiente, gli sconvolgimenti climatici, la salvaguardia del patrimonio sociale e culturale, sono tematiche fondamentali che devono esser affrontate dalle istituzioni museali, capaci di costruire una coscienza rinnovata proprio attraverso il potente linguaggio dell'arte" ha dichiarato Patrizia Asproni, presidente del Marini. 

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