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>>>ANSA/ Raffaello il grande, 2 giugno già sold out

di Silvia Lambertucci (ANSA) - ROMA, 30 MAG - La prima fila è stata riservata a chi il biglietto lo aveva comperato prima del lockdown e non lo ha potuto utilizzare a tempo dovuto. Due giorni di esclusiva nelle prenotazioni sfruttati al massimo da chi ne aveva diritto, poi si è scatenata la corsa dei nuovi arrivati, tanto che il primo giorno di programmazione è già sold out con 900 visitatori in fila.
    Messa letteralmente al buio dalla pandemia, "Raffaello.1520-1483", la grande mostra allestita alle Scuderie del Quirinale per i 500 anni dalla morte del genio urbinate, riapre le porte al pubblico il 2 giugno, proprio nel giorno in cui secondo il calendario avrebbe dovuto chiudere i battenti. E nel mondo della cultura è quasi un caso, con una folla di aspiranti visitatori alla porta e numeri importanti a dispetto dell'assenza del turismo internazionale. "Se l'entusiasmo del pubblico lo richiederà siamo pronti ad allungare l'orario di apertura fino a notte", assicura all'ANSA Mario De Simoni, presidente e ad di Ales, la spa del ministero della cultura che gestisce la prestigiosa sede espositiva sulla piazza del Quirinale.
    Grazie alla generosità degli Uffizi ("Il direttore Schmidt mi ha assicurato la sua disponibilità dal primo giorno del lockdown") e poi a catena degli altri 53 enti prestatori che ne hanno seguito l'esempio, compresa la regina Elisabetta proprietaria di diversi disegni, la mostra ora resterà aperta fino al 30 di agosto. "In pratica abbiamo riguadagnato i tre mesi stabiliti in origine", sottolinea soddisfatto De Simoni.
    Certo, tenendo conto delle misure di sicurezza rese necessarie dalla pandemia, l'afflusso non potrà in nessun modo essere quello che ci si sarebbe aspettati quando questa mega esposizione è stata organizzata, con un costo di 2,7 milioni di euro ed un valore assicurativo che non ha precedenti in Italia, in totale quasi 4 miliardi di euro per le 206 opere esposte (120 di Raffaello). "In tempi normali per un evento così mettevamo in conto 3000-3500 visitatori al giorno, oggi non potremo superare i 900" , fa notare il manager. Ma già il sold out del primo giorno, scelto simbolicamente anche per l'omaggio alla festa della Repubblica, è un segno che lascia ben sperare.
    Tant'è. Alle Scuderie è tutto pronto per il visitatore uno dell'era post Covid. Grazie ad un protocollo 'su misura' messo a punto con la collaborazione di un infettivologo della Sapienza, nulla qui sarà lasciato al caso. L'imperativo della fase due è una buona organizzazione, prima cosa quindi il biglietto per Raffaello deve essere comprato per tempo e rigorosamente online: alle Scuderie ci sarà una cassa, spiega De Simoni, "ma solo per le emergenze" perché il contatto fisico con il denaro è una delle cose da evitare .Con l'orario di visita già fissato, il primo passo una volta varcata la soglia del grande portone, sarà il "triage" dell'accoglienza, con termoscanner, gel per le mani e un tappetino per la disinfezione delle scarpe. "Pochi minuti", assicura il manager culturale, prima di godersi un'ora e venti di visita a piccoli gruppi che avrà quasi il sapore di una esclusiva. "Abbiamo messo a punto un percorso a gruppi di 6 persone con partenze scaglionate a distanza di cinque minuti l'uno dall'altro". Massima tranquillità, assicurano gli organizzatori, anche sulla qualità dell'aria: il sistema di raffrescamento dei locali è di quelli "a fonte primaria", ovvero prende l'aria dall'esterno, nessun pericoloso ricircolo. Come tutti gli altri musei, infine, anche le Scuderie hanno dovuto rinunciare alle audioguide, chi vuole potrà però scaricare gratuitamente una app sul telefono.
    Lungo, articolato, ricchissimo di fonti, aneddoti, dettagli, il percorso di questa mostra è di quelli da godere a pieno. "La complessità è una delle chiavi di lettura per capire Raffaello troppo spesso etichettato come un'artista facile", sottolinea Marzia Faietti, curatrice insieme al direttore delle Scuderie Matteo Lafranconi. Ne è un esempio anche il piccolo autoritratto giovanile diventato un icona del pittore marchigiano, "Un lavoro nel quale già si riconosce la consapevolezza della dignità del ruolo della pittura e dell'artista- spiega la curatrice -Una consapevolezza che più avanti si tradusse in un linguaggio universale e nella sua capacità di parlare a molti se non a tutti". Anche per questo e non solo per l'attesa di questi mesi il favoloso viaggio a ritroso nei lavori e nei capolavori del grande Raffaello promette di conquistare, intrigare e far riflettere ognuno di noi. (ANSA).
   

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