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Polittico Griffoni, 'La Riscoperta di un Capolavoro'

BOLOGNA - Ha aperto al pubblico a Palazzo Fava, dopo il rinvio dell'inaugurazione del 12 marzo causa emergenza Coronavirus, 'La Riscoperta di un Capolavoro', mostra che riporta a Bologna, a 500 anni dalla sua realizzazione e a 300 dalla sua dispersione, le tavole del Polittico Griffoni dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti, che proprio a Bologna, con la maestosa pala d'altare realizzata tra il 1470 e il 1472 per l'omonima cappella nella Basilica di San Petronio, diedero avvio al loro sodalizio artistico. Orari ampliati (tutti i giorni dalle 9 alle 22), ingressi contingentati e prenotazioni on line o telefoniche sono alcune delle misure adottate da Genus Bononiae. Musei nella città - circuito di cui fa parte Palazzo Fava - per consentire la visita in totale sicurezza.

La mostra (si lavora per una proroga della chiusura a fine anno con l'ok di tutti i Musei prestatori) si compone di due sezioni. Il Piano Nobile di Palazzo Fava ospita 'Il Polittico Griffoni rinasce a Bologna', con l'esposizione delle tavole originali ad oggi superstiti provenienti dai nove Musei internazionali prestatori, assieme alla ricostruzione del Polittico, una vera e propria rimaterializzione della pala d'altare così come dovette apparire ai bolognesi di fine Quattrocento. Si tratta di una perfetta riproduzione dell'originale realizzata da Factum Foundation di Adam Lowe, che dai primi anni Duemila si occupa di documentare, monitorare e ricreare il patrimonio culturale mondiale attraverso lo sviluppo di tecniche di registrazione ad alta risoluzione e ricostruzione in 3D. Il secondo piano ospita 'La Materialità dell'Aura: Nuove Tecnologie per la Tutela' a cura di Adam Lowe, Guendalina Damone e del team della Fondazione, sezione nella quale viene mostrato, attraverso video, immagini e dimostrazioni con gli strumenti di scannerizzazione 3D progettati dalla stessa fondazione, l'operato di Factum e l'importanza delle tecnologie digitali nella tutela, registrazione e condivisione del patrimonio culturale, proprio a partire dal lavoro svolto sulle tavole originali del Polittico. 
   

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