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Arte sui Cammini, un museo a cielo aperto

di Marzia Apice (ANSA) - ROMA, 29 GEN - Opere scultoree in marmo e bronzo che interagiscono con il contesto per favorire l'incontro tra arte, spiritualità e territorio, interventi artistici come porte aperte sul paesaggio, e poi lastre, incisioni, dipinti murali, installazioni sonore, pozzi in ferro, anche il semplice camminare come opera immateriale di pensiero e coscienza: sono alcune delle riflessioni degli artisti coinvolti in "Arte sui cammini", il progetto avviato nel 2017 dalla Regione Lazio che ha portato alla realizzazione e all'installazione di 26 opere d'arte contemporanea lungo i quattro Cammini della spiritualità del Lazio e che ieri pomeriggio si è concluso al Maxxi con una grande tavola rotonda.
    Con il coinvolgimento diretto di artisti contemporanei e operatori del settore, Arte sui Cammini ha premiato 7 progetti, scelti tra i 35 partecipanti all'Avviso pubblico e finanziati dalla Regione con un importo massimo di 150mila euro, che sono stati realizzati lungo la via Francigena nel nord (tra la Toscana e Roma), la via Francigena nel sud (da Roma ai confini con la Campania e il Molise), il Cammino di Francesco (dall'Umbria alla Capitale attraverso la Valle Santa reatina) e il Cammino di Benedetto (nel Lazio, dal territorio di Leonessa a Montecassino). Meridiani di Francesco Arena, Giorgio Andreotta Calò, Chiara Camoni; Three gates of in-perfection di Angelo Cricchi, Davide Dormino, Goldschmied & Chiari, Giancarlo Neri; Via dei Canti di Laura Bianchini e Licia Galizia; Viandante di Andrea Aquilanti e Leonardo Petrucci; Lo spazio del cielo di Teodosio Magnoni, Elena Mazzi, Matteo Nasini, Alfredo Pirri; Le radici auree di Mariagrazia Pontorno; Epifanie di Andreco e Renzogallo: questi i progetti vincitori, nell'ambito dei quali sono state realizzate 26 opere d'arte che propongono del territorio regionale una nuova narrazione, riqualificando i Cammini attraverso riflessioni artistiche e nuovi approcci creativi che puntano alla condivisione.
    Le opere, la cui realizzazione nel progetto documenta la proficua collaborazione tra pubblico e privato, creano dunque un vero e proprio museo a cielo aperto: inserite nel paesaggio e non calate dall'alto, sono inglobate in un lavoro collettivo di valorizzazione per coinvolgere le comunità e "appropriarsi" del territorio per fare arte pubblica e durare nel tempo.
    "Questo è un progetto pilota dal forte carattere di originalità, un'esperienza positiva su cui vogliamo lavorare ancora. Valuteremo le modalità di come proseguire, ma sicuramente faremo un nuovo intervento sul rapporto tra arte e territorio", ha assicurato ieri Albino Ruberti, capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, "pensare al contemporaneo e alla valorizzazione è importante perché c'è bisogno di costruire qualcosa di nuovo, non solo di pensare alla tutela del patrimonio che ci viene dal passato".
    "Roma concentra su di sé gran parte dell'attenzione, ma con questo progetto il Lazio ha dimostrato di avere un territorio da scoprire che rispetto ad altre regioni è stato meno considerato", ha aggiunto. (ANSA).
   

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