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Kami, pitture notturne e spiritualità

ROMA - Immagini che affiorano dall' oscurità, sfocate ed evanescenti. Tracce sfumate di figure umane in uno scenario dominato dall' indaco, il colore della notte, accostato alle diverse sfumature e gradazioni di bianco. Forme velate tratteggiate da una "pennellata nebbiosa" che puntano a suggerire una riflessione filosofica e spirituale. E' il mondo raccontato dall' artista iraniano Y.Z. Kami nei suoi nuovi dipinti riuniti nella mostra Night Paintings, alla galleria Gagosian di Roma dal 18 gennaio al 21 marzo. "L' astrazione ha sempre fatto parte del mio lavoro" dice Kami, che è nato a Teheran nel 1956, ma da lungo tempo si è trasferito prima in Europa prima per studiare filosofia alla Sorbona e poi a New York dove ormai vive stabilmente e lavora. In Italia è alla sua prima mostra personale, dopo aver partecipato con altri artisti a un progetto collaterale dell' ultima Biennale di Venezia. All' estero i suoi lavori sono esposti a New York al Metropolitan, al Guggenheim e al Whitney Museum; a Londra al British Museum.
    Undici opere di dimensioni notevoli campeggiano nello spazio espositivo di Francesco Crispi, nel cuore della capitale. "In questo ciclo di lavori l' astrazione è diventata l' obiettivo principale, sempre però legata a un certo tipo di figurazione.
    Le ho definite pitture notturne per riferirmi all' idea dell' immaginazione e della fantasia. La notte può essere il momento dell' introspezione, del sogno, della contemplazione". Due opere, in particolare, hanno un taglio esplicitamente fotografico di grande suggestione: lo spunto è arrivato da una immagine dell' Ottocento che ritrae un santone indiano in estasi circondato dai suoi seguaci. Anche in questo caso le figure sono fuori fuoco, i discepoli seduti a terra guardano il protagonista di cui si vedono solo le gambe avvolte dalla veste bianca. La metà superiore del quadro è buia, come se la pellicola della foto non avesse impresso la tutta la scena.
    "Kami con questi lavori si discosta in modo forte dalla produzione precedente, incentrata prevalentemente sul ritratto - spiega Pepi Marchetti Franchi, direttrice della galleria - .
    Sono dipinti più astratti che comunque hanno molto in comune con le opere precedenti. I colori ad olio stesi su tela o sul lino sono lavorati in mondo originale, richiamando a volte gli effetti dell' arte bizantina. E' una pittura molto meditativa , di una spiritualità palbabile". Kami vive con preoccupazione il momento difficile attraversato dal suo paese, dove ha la madre e i parenti. In questi frangenti l' arte può svolgere un ruolo? "L' arte gioca sempre un ruolo importante in ogni genere di situazione - risponde -. E' l' anima dell' umanità che può avere una funzione taumaturgica e far cambiare il modo di pensare". (Ansa). (ANSA).
   

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