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A Padova Goldin racconta il romanzo di Van Gogh

OTTERLO (PAESI BASSI) - Non è una mostra ma una galassia quella che Marco Goldin sta disegnando per Padova, degna del cielo della cappella degli Scrovegni. Nella città tra il 2020 e il 2022 si celebreranno i 25 anni della sua Linea d'Ombra con due eventi eccezionali intorno ai quali ruoterà una miriade di appuntamenti che coprono l'intero universo dell'arte, degni degli 11 milioni di spettatori che in questo quarto di secolo hanno visitato le esposizioni curate da Goldin. Dal 21 ottobre di quest'anno all'11 aprile del 2021 Goldin racconterà Vincent Van Gogh 'I colori della vita' attraverso 125 capolavori suoi e di altri artisti che vanno da Gauguin a Bacon. Poi dalla fine del 2021 al 2022 si ripartirà dal pittore olandese per raccontare I cieli dipinti nell'arte, sempre a Padova nel rinnovato spazio di San Gaetano. Saranno sicuramente, come nella tradizione di Goldin, ''tra le quattro e le cinque mostre più visitate al mondo'', come è spesso accaduto in passato, nei 23 anni appena trascorsi della società che ''ha fatto qualcosa di unico in Italia'', dice con la passione che lo contraddistingue in tutte le sue imprese partite dalla piccola Treviso. Questa volta per raccontare la nuova avventura ha portato una flotta di giornalisti di tutto il mondo nel cuore di una foresta dei Paesi Bassi, a Otterlo, dove nascosta in un parco di oltre 25 ettari nel 1932 Helene Kroller Muller fece costruire una casa museo per ospitare la sua collezione d'arte e dove lui è venuto per la prima volta negli anni Ottanta dormendo in tenda. ''Qui sono conservati 180 disegni di Van Gogh e 90 suoi quadri raccolti dall'inizio del Novecento dalla sua fondatrice, al punto da essere il secondo museo al mondo per numero di opere dell'artista dopo quello di Amsterdam'', spiega la direttrice Lisette Pelsers, e di questi ''70 tra quadri e disegni andranno in prestito alla mostra di Padova, compresi alcuni dei capolavori, come Il seminatore''. Sarà il prestito più cospicuo di una mole di meraviglie provenienti da tutta Europa, dagli Stati Uniti e in un unico caso dall'Italia, con un prestito della Galleria Nazionale d'arte moderna di Roma e ci sarà anche l'iconico autoritratto che è anche l'immagine scelta per promuovere la manifestazione. ''Prestiti in ogni caso eccezionali anche perchè le opere di questo artista, spesso dipinte in condizioni precarie e con materiali deperibili, sono molto molto fragili e non possono più viaggiare'', spiega Goldin. ''La mostra sarà un romanzo - dice ancora - un grande racconto che seguirà le fasi della sua vita, dagli anni olandesi a quelli della Francia'', e lo farà non in modo cronologico ma attraverso i tre o quattro approfondimenti verticali di ognuna delle cinque sezioni. ''Si parte da Il pittore come eroe, che si apre appunto con Francis Bacon che ritrae Van Gogh al ritorno di una di quelle giornate in cui si è caricato sulle spalle l'umanità aprendo la strada al mondo moderno dell'anima''. La seconda sezione, aperta da uno straordinario disegno dei minatori di Marcasse, è dedicata a Gli anni della formazione, e qui ad esempio gli approfondimenti saranno sul ruolo dei suoi disegni. Poi la terza sarà su Nuenen e Parigi, dove si studierà il tema dei tessitori e dei contadini e poi del paesaggio, la quarta sul 1888 anno decisivo quando entra prepotentemente nella sua vita la luce di Arles ed infine la quinta Di luna e di nuvole sui paesaggi della campagna che circondava la casa di cura di San Remy e che lui vedeva dalla finestra. ''La mostra lavora su tutto quello che ha toccato gli occhi e il cuore di Van Gogh'', partendo ad esempio dai luoghi a cui sono dedicati tre piccoli documentari che tornano dove lui ha dipinto nelle stagioni che ha riportato nei colori dei suoi quadri, ''sempre improntati sul dogma assoluto dei colori complementari''. Riferimenti ai paesaggi delle stampe giapponese, alle lettere, alle poesie di Whitman, ad ogni aspetto della sua arte che saranno raccontati da Goldin in quattro lezioni monografiche già sold out, e nelle conferenze di Leo Jansen, Chris Stolwijk e Sjiaar van Heugten, tra i massimi esperti dell'artista, tutti qui a Otterlo per portare il loro contributo. Come anche Elisa Baccini, main sponsor della mostra e il garbato sindaco di Padova Sergio Giordani, consapevole del fondamentale ruolo della cultura: ''abbiamo fatto tante mostre importanti e intendiamo continuare su questa strada perchè è attraverso queste iniziative prima di tutto che il clima della città sta cambiando diventando più inclusiva''. Tanto intedisciplinare che la mostra prevede anche una serie di concerti (da Alice che canta Battiato ad Angelo Branduardi, passando per Capossela e Cristicchi), mostre di 11 artisti contemporanei sui temi cari a Van Gogh e molto altro. ''Lavoro perchè devo lasciare quadri fatti non per lasciare un sentimento umano sincero'', scriveva Vincent al fratello Theo e questo Goldin lo racconterà con la sua voce in un romanzo, ''Canto di un pittore nei campi di grano'' che uscirà a settembre per Solferino e forse diventerà anche uno spettacolo teatrale.

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