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L'arte dei Grandi Maestri sfida il contemporaneo a NY

NEW YORK - L'arte dei grandi maestri italiani torna a New York lanciando la sfida a un mercato che privilegia l'arte moderna e contemporanea: ci sono pezzi da novanta alla quarta edizione della fiera dell'arte Tefaf, gemella di quella di Maastricht, da un raro San Benedetto di Carlo Dolci, scovato in Svezia dalla galleria Frascione di via Maggio a Firenze, allo spettacolare busto di terracotta policroma del Salvator Mundi di Alfonso Lombardi degli antiquari fiorentini Botticelli e Bacarelli che nel 2020 e' stato promesso alla mostra bolognese per i 500 anni dalla morte di Raffaello.
    Trinity Fine Arts, la galleria di Carlo Orsi a Londra, ha portato a New York un Apollo di bronzo di un artista del '500 ispirato ai capolavori dell'eta classica, al cui fianco e' collocato un autoritratto di Francesco Hayez, il caposcuola del romanticismo milanese alla meta' dell'Ottocento celebre per "Il Bacio" del 1859 oggi a Brera.
    Bottegantica di Bologna e Milano ha portato a New York una scelta di opere di artisti italiani rappresentativi del panorama artistico tra fine Ottocento e la prima metà del Novecento tra cui un "Autoritratto" di Giorgio de Chirico del 1930.
    Alessandra di Castro ha portato dalla galleria di Piazza di Spagna dipinti romani e napoletani, mobili maggiolini e due opulente consolle veneziane d'epoca.
    Come nello stand del britannico ma dagli anni Novanta a New York Sean Kelly, dove l'autoritratto col volto coperto di foglia d'oro di una delle sue artiste, Marina Abramovich, e' accoppiato con una testa di eta' ellenistica. E sempre Kelly ha presentato una versione ridotta di "Rumors of War", la monumentale statua eretta a Times Square da Kehinde Wiley, il ritrattista di Barack Obama: raffigura un afroamericano a cavallo in posa da condottiero, addosso la felpa e i jeans strappati. (ANSA).
   

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