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Antichi manoscritti e multimedia per raccontare Rimini

RIMINI - Dal bellissimo Astronomicon di Basinio da Parma, primo poema astronomico dell'Umanesimo, al codice della Regalis historia sulle origini della famiglia Malatesta che aveva la pretesa di discendere da Scipione l'Africano. Ma c'è anche un originale omaggio a Fellini, ricordato con le foto del cinema Fulgor negli anni '70 quando fu proiettato Amarcord fresco vincitore di Oscar e con le foto degli anni '80 quando si celebrò il Fellini Day e il grattacielo di Rimini fu illuminato con la scritta Grazie Federico Fellini.

    E poi una mostra multimediale che racconta la Rimini moderna e contemporanea, cinematografica, letteraria e balneare da Buscaglione a Tondelli. E' un percorso ricco e multiforme quello che anima la mostra-evento "Per documento e meraviglia. Una storia lunga 400 anni" organizzata dalla Biblioteca Gambalunga di Rimini. Un viaggio a ritroso nei secoli per raccontare la storia di Rimini attraverso i preziosi codici, le carte d'archivio, le fotografie patrimonio della biblioteca e non solo.

    Ideata e curata dalla direttrice Oriana Maroni, con la collaborazione per la sezione storica dello scrittore Piero Meldini e il contributo di Maria Cecilia Antoni e Nadia Bizzocchi, la mostra - che sarà inaugurata venerdì 25 ottobre alle 17,30 nelle sale antiche e alla Galleria delle Immagini della Biblioteca comunale e sarà visitabile fino al 26 gennaio - fa parte delle celebrazioni per i 400 anni della Gambalunga, istituzione sorta per volere del giureconsulto ed erudito Alessandro Gambalunga che nel 1619, alla sua morte, la destinò alla città di Rimini.

    Preziosissimo e per la prima volta esposto al pubblico grazie a Crédit Agricole Italia, che lo presta alla Gambalunga, l'Astronomicon di Basinio da Parma è un esemplare unico (esistono non più di una dozzina di copie dell'Astronomicon nel mondo) scritto alla Corte di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, nel 1455. Tra i preziosi pezzi più antichi saranno visibili anche il De civitate Dei, scritto per Pandolfo Malatesta dall'amanuense Donnino di Borgo San Donnino, e l'editio princeps dell'incunabolo De re militari di Roberto Valturio. Dedicato a Guido da Montefeltro è il Comentario de' gesti e fatti e detti dello invictissimo Signore Federigo Duca d'Urbino (1482-1490), scritto da Vespasiano Da Bisticci. La mostra racconta anche la curiosa disputa che scoppiò nel Seicento intorno al segno zodiacale di Rimini, la diatriba era tra Cancro e Scorpione e fu scelto quest'ultimo segno che preannuncia incostanza, pigrizia e sensualità. In esposizione anche Il vitto pitagorico, settecentesco libello anti vegetariani del medico e scienziato Jano Planco. Passando alla modernità il percorso multimediale tra Otto e Novecento della mostra illustra le parole con cui Fellini descriveva la sua amata città: "Rimini è un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo vuoto aperto al mare".
   

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