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Nei Piccoli Musei una festa di sorrisi

ROMA - Una "pergamena della memoria" a chi visiterà il Piccolo Museo Garibaldino di Mentana; un sacchetto con dei grani antichi, regalato dal Museo della vita e del lavoro della Maremma settentrionale di Cecina; uno spargimiele in legno offerto dal Mulino Museo dell'Ape di Croviana; un vasetto di crema di peperoncino o di marmellata di cedro ai visitatori del Museo Casamaierà a Maierà; al Polo museale di Ciminna, invece, un aperitivo greco-romano e il libretto "Ricettario di Cucina Greca e Romana". Sono solo alcuni dei bellissimi doni, tutti artigianali, che i Piccoli Musei italiani offriranno a chi deciderà di visitarli gratuitamente il prossimo 29 settembre, in occasione della terza Giornata Nazionale dei Piccoli Musei. Organizzata per mostrare il "vero volto" dei Piccoli Musei, la Giornata Nazionale rappresenta ogni anno un'occasione di scoperta di tante meraviglie e curiosità nascoste in luoghi curatissimi e per lo più sconosciuti al grande pubblico, ma capaci di offrire una visita del tutto particolare e "a misura d'uomo". Sono piccole certo, a volte costituite magari da una sola stanza, ma le 350 realtà italiane - riunite nell'Associazione Nazionale Piccoli Musei - sono anche dinamiche, radicate nel territorio, attentissime alla cultura della relazione e dell'accoglienza: chi vi lavora è pronto a dare a ogni visitatore spiegazioni appassionate sulla storia di ciò è custodito con amore nel museo, offrendo il proprio sapere grande disponibilità e una buona dose di sorrisi. "Il nostro obiettivo è sempre lo stesso, quello cioè di presentare i piccoli musei per ciò che sono, per far sì che non si continui a considerarli sullo sfondo", spiega intervistato dall'ANSA Giancarlo Dall'Ara, presidente dell'Associazione Nazionale Piccoli Musei, "i piccoli musei possono essere protagonisti non solo dello sviluppo culturale di un luogo, ma anche di quello turistico e quindi economico. Noi non siamo in competizione con i grandi musei, siamo solo diversi". Dietro a quella che sarà una grande festa diffusa in tutto il territorio italiano, si cela, oltre all'entusiasmo, un grandissimo impegno: "Per preparare tutti i doni da regalare al pubblico serve un grande lavoro: ma questo dimostra anche il legame strettissimo con la comunità locale, le associazioni, le scuole", sottolinea Dall'Ara. Dalla prima edizione della Giornata Nazionale dei Piccoli Musei di certo molto è stato fatto in termini di comunicazione grazie all'Associazione ma anche alle stesse realtà museali che, con pochi strumenti e molta passione, si sono date da fare per far capire chi sono e quanta bellezza custodiscono al loro interno. "Faccio sempre un monitoraggio sulla stampa: prima si parlava di noi solo in termini di scoperta o di realtà costrette a chiudere. Ora invece c'è un atteggiamento più positivo e credo che in piccola parte serva anche la Giornata Nazionale", prosegue, "per molte persone i piccoli musei sono ancora poco noti, tuttavia si sta affermando l'idea che quello piccolo sia un museo vicino, capace di offrire uno sguardo particolare sul territorio". E il rapporto con le istituzioni? In questi anni qualcosa è cambiato? "Per ora in verità non molto. In occasione degli eventi qualche rappresentante del Ministero dei Beni Culturali si fa vivo, ma poi non accade nulla", afferma amareggiato, "la nostra richiesta resta quella di avere norme specifiche pensate per i piccoli musei, distinte cioè da quelle dei grandi musei.
    Sarebbe importante che almeno venisse fissato un incontro per poter illustrare le nostre ragioni".
   

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