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A Reggia Caserta da Artemisia a Hackert

(ANSA) - CASERTA, 16 SET - "Da oggi l'antiquario non verrà più guardato come un delinquente da questo Stato che non capisce che le opere d'arte sono beni universali". Parola di Vittorio Sgarbi, che al Teatro di Corte della Reggia di Caserta presenta così la mostra "Da Artemisia a Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia": 112 dipinti che l'antiquario italiano Cesare Lampronti, la cui galleria è a Londra, ha prestato per quattro mesi alla pinacoteca del Palazzo Vanvitelliano. La mostra, che sarà inaugurata ufficialmente oggi (ore 18), sarà infatti visitabile fino al 16 gennaio 2020.
    "Lampronti - dice Sgarbi - è buono e generoso; il suo lavoro oggi viene finalmente riconosciuto, avendo riportato in Italia, in oltre 50 anni di carriera, 12mila dipinti; Lampronti ha arricchito l'Italia e oggi arricchisce anche la Reggia. La sua storia dimostra anche quello che dico da tempo, ovvero che il mercato dell'arte in Italia deve essere più libero; oggi è soggetto a troppe prescrizioni che ne fanno un mercato minore".
   

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