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A Lucca gli scatti di Werner Bischof

LUCCA - Centocinque scatti, con immagini che vanno dal 1934 al 1954, divisi in 8 sezioni: è 'Werner Bischof. Classics', mostra dedicata al grande fotoreporter svizzero (1916-1954) che il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art propone dal 7 settembre al 7 gennaio 2020. Curata da Maurizio Vanni, museologo e storico dell'arte, e Alessandro Luigi Perna, specialista e curatore di esposizioni fotografiche, la mostra è organizzata da Lu.C.C.A. e Omina in collaborazione con Werner Bischof Estate e Magnum Photos, in partnership con Photolux Festival.

Europa, India, Giappone, Corea, Hong Kong, Indocina, New York, Messico, Panama, Cile, Perù: sono i luoghi attraversati dal percorso espositivo che racconta la storia di Bischof e scandisce la sua passione per l'estetica, la ricerca, i valori etici e morali, la sua capacità di rappresentare le dicotomie di sviluppo e povertà, di business e spiritualità, di modernità e tradizione. I visitatori saranno proiettati negli anni della nascita di Magnum Photos, del foto-giornalismo e dell'evoluzione di Bischof in artista in cerca di libertà espressiva, con alcune foto all'epoca "scartate" perché ritenute prive di originalità - di fatto perché non esaltavano la "cronaca di guerra" ed erano meno sensazionalistiche -, ma che poi gli apriranno la porta a riconoscimenti, mostre e pubblicazioni. La mostra include uno dei suoi scatti più noti: il bambino peruviano che suona il flauto, che Bischof incontrò nel 1954, sulle Ande in Perù, poco prima di perdere la vita prematuramente in seguito a un incidente stradale.
   

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