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In Italia 1 su 4 per arte e cultura

ROMA - Il turismo culturale in Italia attira 1 straniero su 4. Conti in tasca, il 40% del fatturato del settore. E il nostro paese con i suoi 55 siti patrimonio Unesco è leader mondiale (in una corsa gomito a gomito con la Cina), ma il 64% di questi si trova in piccoli borghi con meno di 5 mila abitanti, spesso lontani dai percorsi invece aggrediti delle grandi masse.
    E' la fotografia raccontata dall'indagine Enit per La promozione all'estero dell'Italia sostenibile, in occasione della firma del nuovo protocollo d'intesa tra l'Agenzia Nazionale del Turismo e l'Automobile Club d'Italia. Una cabina di regia unica per la promozione del Paese attraverso la diffusione capillare delle 106 sedi Aci e i 28 uffici Enit nel mondo, che vedrà anche la partecipazione congiunta a progetti internazionali e l'accesso a fondi europei a beneficio del settore, anche attraverso lo sviluppo di piattaforme tecnologiche e soluzioni informatiche.
    L'obbiettivo, racconta il presidente Enit Giorgio Palmucci, (che la prossima settimana presenterà il piano triennale), è proprio ''lavorare insieme per la promozione del nostro paese all'estero e in Italia'', indirizzando i flussi ''anche verso destinazioni meno conosciute'', puntando alla ''destagionalizzazione'' e coltivando ''l'enorme potenziale di crescita, anche di valore, del turismo in Italia'. Parola d'ordine, dunque ''sostenibilità'', economica e ambientale. E allora, pensando al turismo culturale in Italia, si legge nell'indagine, i primi attrattori sono Roma, Firenze e Venezia.
    Ovvero le grandi città d'arte, già sovraffollate dalle grandi masse. Nel nostro paese, invece, esistono 5.570 comuni con meno di 5.000 abitanti: Borghi che raccolgono il 64% dei siti Unesco e che offrono insieme 56 mila alloggi (il 27,4% del totale) per 1,4 milioni di posti letto (27,3%). In tutto, attirano 21 milioni di arrivi per 90 milioni di notti tra visitatori italiani e stranieri. Regina della Top ten delle mete culturali è il Lazio con 4,9 milioni di euro di spesa, seguita da Veneto (2,8 milioni), Toscana (2,6) e Lombardia (1,2). Altro valore del turismo culturale è poi la sua stagionalità che non coincide con i momenti di punta, ma contribuisce a calmierare i mesi di bassa stagione, producendo il 26,2% dei pernottamenti e il 39,6% della spesa turistica nelle destinazioni. Strategico in quest'ottica è anche il turismo active e outdoor, sottolinea Palmucci, con lo sport che porta il 17,7% degli arrivi complessivi in Italia. Senza contare che il 28,6% dei turisti, una volta in vacanza, pratica comunque attività sportiva (25% gli italiani, 32,4% gli stranieri). Fondamentale, anche in questo, l'apporto di Aci. Eventi come il Gran Premio di Formula 1 a Monza, il Mondiale Rally in Sardegna, la Mille Miglia, la Coppa d'oro delle Dolomiti e la Targa Florio richiamano ogni anno 685 mila turisti stranieri, con 442 milioni di euro spesi e 3,5 milioni di pernottamenti.
    ''Vogliamo fare la nostra parte allargando gli eventi sul territorio'', racconta il presidente Aci Angelo Sticchi Damiani, annunciando per il prossimo GP di Monza a settembre, anche ''un grande appuntamento in Piazza Duomo a Milano con Ferrari e Alfa Romeo. Ma il nostro obbiettivo - dice - è coinvolgere anche i piccoli collezionisti, anche dai paesi vicini, invitandoli a tirar fuori la loro auto storica per venire a scoprire le bellezze dell'Italia''.
   

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