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Il 'trabaccolo' diventa nave scuola

(di Roberto Nardi) VENEZIA - Il sogno di recuperare uno dei simboli della tradizione marittima veneziana degli ultimi due secoli che rischiava di scomparire, quello di una grande imbarcazione a due alberi per il trasporto di merci pesanti in Alto Adriatico, il "trabaccolo", andato in disuso negli anni '60, e farne una nave scuola lungo la rotta che porta verso l'Istria ha un nome, "Il Nuovo Trionfo", le sembianze di un gruppo di sette amici e un mutuo iniziale di oltre centomila euro.
    La realtà di quel "sogno" è all'ancora alla Punta della Dogana, dove il Canal Grande si apre sul bacino, ed è una barca lunga 17 metri che pare uscita da una cartolina d'inizio '900, quando le acque della laguna erano lisce e all'orizzonte verso Can Marco c'era qualche piroscafo e non le navi da crociera grandi come grattacieli.
    "Quando abbiamo saputo che il trabaccolo era in vendita - spiega Massimo Gin, presidente dell'associazione no profit 'Compagnia della marineria tradizionale Il Nuovo Trionfo' - ci siamo messi assieme in sette per acquistarla con lo scopo di riuscire a farne una imbarcazione aperta alle scolaresche e ai tanti appassionati della tradizione marinara lagunare". Un desiderio di pochi che è diventato la volontà di molti, visto che negli anni il numero dei soci dell'associazione si è allagato e ha superato le 140 adesioni. Sull'albero a poppa c'è una targa con i primi cento sostenitori e accanto ai nomi di privati, veneziani e non, ci sono quelli di diverse associazioni e realtà cittadine.
    Varato nel 1926 a Cattolica, protagonista di una storia segnata dal trasporto di merci pesanti, adeguamenti alle esigenze dei tempi - con l'installazione del motore o di una benna per l'escavazione di ghiaia e sabbia dal fiume Isonzo nel dopoguerra - rischi di messa in disarmo e passaggi di proprietà, fino ad un ingegnere viennese, appassionato di nautica, che lo trasformò in barca da diporto e lo mantenne fino al 2007, "Il Nuovo Trionfo" è tornato in acqua dopo un lungo parziale restauro conservativo ed è di fatto "l'ultimo trabaccolo ancora navigante in laguna - dice Gin -. Nell'alto Adriatico versante italiano è assieme ad altre due barche, una a Grado e l'altra a Cesenatico".
    In questi mesi estivi è tempo di piccoli lavori e di messa a punto di programmi che guardano soprattutto al raggiungimento di accordi con le scuole per portare i bambini a bordo. Abbiamo già fatto esperienze - sottolinea il presidente dell'associazione no profit - con alcune centinaia di alunni. A bordo si svolge una lezione di un'ora per spiegare la vita del trabaccolo, la sua funzione nella storia lagunare, le vele e i nodi. Il momento più emozionante? Quando c'è una scherzosa 'prova di coraggio': uno alla volta entrano in stiva ed escono da un boccaporto a prua.
    In quel momento 'Il Nuovo Trionfo' è di ognuno di loro".
   

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