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Turismo congressuale, 1 mld ricavi in E-R

BOLOGNA - Quasi 5 milioni di partecipanti per 6,5 milioni di giornate di presenza. Con un fatturato stimato di un miliardo di euro all'anno. E' il volume del turismo congressuale in Emilia-Romagna, secondo la fotografia del primo studio sul settore curata dall'Osservatorio sul turismo congressuale promosso da Apt in collaborazione con il Centro di studi avanzati sul turismo dell'Università di Bologna.
    Il quadro che emerge è di un'offerta ampia e variegata: oltre 1.120 strutture congressuali con una capienza di 390.000 posti a sedere, che il governatore Stefano Bonaccini promette di continuare a sostenere: "pronti due bandi da 45 milioni, uno da 25 per la riqualificazione di alberghi e strutture ricettivi da Piacenza a Rimini, l'altro da 20 per la rigenerazione urbana nei Comuni della costa". In totale, sono stati circa 53.000 gli eventi organizzati sul territorio. Più della metà - il 56,8% - ospitati da alberghi, con una netta prevalenza di quelli a dimensione locale, promossi soprattutto da aziende.
    Tre i principali distretti: Bologna che grazie alle sue 447 sedi e il 42% dei posti a sedere ospita più della metà degli incontri, Parma con 292 strutture e il 24% dei posti e Rimini con 382 sedi e il 34% dei posti a sedere. La media regionale dei partecipanti è di 90 persone, contro le 73 del dato nazionale mentre la durata media è di 1,34 giorni. Il 63,2% ha carattere locale. Guardando all'estero, i Paesi più attivi sono, invece, Germania e Usa.
    "E' duplice il valore di questi dati", sottolinea l'assessore al Turismo, Andrea Corsini: "Da un lato esprimono la capacità ricettiva e turistica del territorio nel suo complesso, dall'altro costituiscono una leva di sviluppo rilevante per le specifiche economie locali". Anche per Bonaccini, "quello congressuale è un altro importante tassello della nostra industria turistica e i buoni risultati raggiunti e la vivacità delle proposte meritano grande attenzione per un settore che si caratterizza anche per la sua alta capacità di reddito, l'impatto sul tessuto economico locale e per essere una reale occasione di sviluppo per le destinazioni turistiche".(ANSA).
   

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